MILANO – “Non avevamo il minimo segnale di partecipare al ‘banchetto’ degli indagati. Fontana era stato sentito come persona informata sui fatti e da allora silenzio assoluto”. E’ il commento dell’avvocato Jacopo Pensa, legale di Attilio Fontana, alla chiusura dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia di Covid, che vede tra gli indagati anche il presidente della Lombardia.
Oggi, aggiunge il legale, “apprendiamo prima dai media e senza alcuna notifica formale di essere tra gli indagati”. E ancora: “Prendiamo atto – spiega il difensore – che la Procura di Bergamo ha sottolineato che la conclusione delle indagini non è un atto di accusa. Vedremo, vedremo. Non è neanche un atto di difesa”.
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