La pandemia scatenata dalla diffusione in tutto il pianeta del Covid 19 ha interrotto qualsiasi altro genere di attività compresa quella medica. A pagarne le conseguenze tutti i pazienti affetti da altre patologie che hanno visto interrompersi ogni visita di controllo che non fosse urgente tra questi anche coloro che soffrono di diabete, in Sardegna circa 120.000 persone. A lanciare l’allarme sulla pericolosità della sospensione delle visite di routine è il dottor Riccardo Trentin, presidente della Rete Sarda Diabete che ha segnalato l’urgenza alla Regione Sardegna, specificando che il diabete risulta essere per frequenza la seconda patologia osservata nei pazienti deceduti da coronavirus. Il presidente chiede una risposta urgente alla richiesta già inviata il primo di aprile relativa alla ulteriore semplificazione del processo di ritiro dei farmaci e presidi presso le farmacie ospedaliere, che riguarda circa 5000 pazienti, e che risulta particolarmente difficoltoso per ridotta offerta di servizio erogato (apertura per sole poche ore alla settimana) e la non capillarità delle strutture che obbliga gli assistiti a spostamenti al proprio Comune di residenza con percorrenze anche di diverse decine di chilometri. A risoluzione di questo grave problema Trentin avanza tre possibili alternative organizzative: “previo appuntamento” presso i punti di distribuzione diretta oppure presso le Farmacie private e convenzionate sul territorio attraverso l’estensione della modalità DPC (Distribuzione Per Conto)o, infine, presso i punti di distribuzione diretta ma secondo una calendarizzazione in ordine alfabetico al fine di evitare lunghe attese o viaggi inutili. Inoltre chiede l’attivazione della Teleassistenza già sollecitata quindici giorni fa all’Assessorato alla Sanità della Sardegna in modo che venga comunque garantita una forma di assistenza terapeutica, escludendo quindi possibili gravi conseguenze dall’interruzione della stessa.
CORONAVIRUS: TRENTIN “ATTIVARE LA TELASSISTENZA PER I DIABETICI”
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