Con altre 809 nuove vittime nelle ultime 24 ore, sale a 11.744 il bilancio dei morti per il coronavirus in Spagna. Secondo i dati odierni del ministero della Salute diffusi dalla Efe, inoltre, i nuovi contagi sono 7.026 che portano il totale a 124.736 casi in tutta la Spagna. Con questi numeri, è il secondo Paese al mondo con più casi dopo gli Usa, nonostante una popolazione numericamente inferiore a quella Italiana. Proprio alla luce di questi dati, nella nazione iberica si è deciso di allungare lo stato d’emergenza (e tutte le restrizioni del caso) fino al 26 aprile.
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha parlato alla nazione: “Dobbiamo mantenere le misure per altre due settimane. Capisco quanto sia difficile prolungare questo sforzo per altre due settimane. Isolarsi nelle nostre case. In questi giorni mette alla prova la nostra serenità. Sono giorni frenetici. Questi sono i giorni più difficili della nostra vita. Dopo queste settimane che sono sembrate eterne, abbiamo diverse nuove certezze, perché stiamo conoscendo l’avversario: abbiamo una prima linea di difesa competente e sensibile, compatrioti che difendono ogni vita e celebrano ogni vita. In secondo luogo, in ognuno di noi, la certezza che esiste una riserva di energia e solidarietà. Se la salita è stata spietata, la discesa non sarà più agevole. Dobbiamo continuare con la stessa disciplina e tenacia. Mollare rapidamente o rilassarsi, in questo momento avrebbe un risultato peggiore che tornare al punto di partenza perché le nostre forze sono esaurite. Una volta che la curva scenderà chiaramente, si aprirà un nuovo scenario con il progressivo ritorno ad una nuova normalità sociale ed una ricostruzione della nostra economia e dell’impatto sociale che sta avendo sotto forma di perdita di posti di lavoro”.
Rivolgendosi ai più anziani, Sanchez ha assicurato: “Ci prenderemo cura di voi come voi vi siete presi cura di noi. Riteniamo che le vostre vite abbiamo lo stesso valore. Questo è il vostro Paese, prima di chiunque altro”.
Sanchez ha inoltre annunciato come un team di esperti stia preparando un piano per la “de-escalation” dell’emergenza, da far partire una volta abbassata la curva dei contagi. Il leader socialista ha tuttavia avvertito che questa nuova fase non sarà “più morbida”.
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