La Giunta regionale ha dato il via libera al riconoscimento degli incentivi per il personale delle aziende del sistema sanitario regionale impiegato nelle attività di contrasto all’emergenza epidemiologica Covid-19. Il provvedimento varato dall’esecutivo regionale nel corso dell’ultima seduta consentirà di destinare 14,8 milioni di euro alla remunerazione straordinaria delle specifiche condizioni di lavoro e delle attività svolte dai medici e dagli operatori del comparto. “Un doveroso riconoscimento – dichiara il Presidente, Christian Solinas – ai professionisti che con grande abnegazione, spirito di servizio e umanità, hanno combattuto e combattono in prima linea la battaglia contro il virus sul nostro territorio”.
“Anche e soprattutto grazie all’impegno di queste persone la Sardegna è riuscita, nella prima fase, a contenere l’epidemia con risultati importanti e una circolazione virale prossima allo zero. Un impegno che prosegue ancora oggi, consentendo al nostro sistema di rispondere con forza al bisogno d’assistenza determinato dall’emergenza, con un unico obiettivo: garantire la salute dei sardi”.
Il provvedimento riguarda tutto il personale, con contratto a tempo determinato o indeterminato, impiegato direttamente per far fronte all’emergenza, per le prestazioni svolte dal 9 marzo al 31 dicembre 2020. Sulla base delle linee di indirizzo approvate dalla Giunta le aziende del sistema sanitario della Sardegna avranno il compito di predisporre specifici piani di remunerazione.
“Il personale sanitario ha gestito l’emergenza con un impegno instancabile. Con sacrificio e grande responsabilità. Dare un riconoscimento a chi si è adoperato in questi mesi per far fronte alla pandemia è giusto anche sul piano morale ed è un obiettivo a cui abbiamo puntato con forza, a partire dal confronto sui tavoli nazionali”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. “Le risorse – prosegue l’assessore – saranno utilizzate sia per le indennità connesse alle condizioni di lavoro, gli straordinari e la disponibilità, sia per corrispondere agli operatori del nostro sistema sanitario regionale un incentivo che tenga conto, oltre che della quantità del lavoro svolto, anche della maggiore o minore esposizione al rischio contagio. Un’impostazione che è stata oggetto di un grande lavoro di condivisione con le sigle sindacali, per garantire la massima equità”. L’incentivo, una tantum, arriverà a un tetto di duemila euro e sarà modulato per fasce che tengano conto della quantità e della tipologia del lavoro svolto premiando maggiormente gli operatori impegnati a garantire le prestazioni più a rischio.
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