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COREA DEL NORD VS COREA DEL SUD: CI RISIAMO

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L’esplosione dell’ufficio ‘inter-coreano’ avvenuta martedì ha riacceso i dissapori tra le due Coree: quella del Nord, morsa sotto la stretta dittatoriale di Kim, e quella del Sud, democratica e con il forte appoggio degli USA.

Ma cosa ha spinto Kim, isolato ed alle prese con la crisi post-covid e le sanzioni internazionali? Apparentemente il dimissionario Ministro degli Esteri Sud-coreano non avrebbe fatto abbastanza per distendere la nevrosi del regime comunista: la tesi, da sola, non sta però in piedi o quantomeno è debole rispetto ai muscoli mostrati da Kim, che ha prontamente inviato le truppe su due zone demilitarizzate. Alcuni disertori nordcoreani, rifugiatisi a Sud, avrebbero utilizzato dei palloncini per fare propaganda anti-comunista: uno smacco troppo grande per il semi-dio Kim.

Dietro il forte gesto potrebbe nascondersi una minaccia diretta a Donald Trump, reo di non aver mantenuto fede alla reciproca ‘stretta di mano’ avvenuta a Singapore nel 2018. Ad onor del vero il tycoon non ha allentato le sanzioni ma anche Kim non ha autorizzato le ispezioni negli arsenali. E, sebbene The Donald avesse promesso l’ombrello nucleare, la denuclearizzazione del Nord non è mai avvenuta. Difficile quindi stabilire dove sia la ragione: le visioni sono troppi differenti e l’impressione è che un punto d’incontro sarà difficilmente riscontrabile. Soprattutto dopo il gelo che è calato in seguito all’incontro di Taipei, improvvisamente interrotto a causa di ‘incomprensioni’: non è dato saperne di più, ma è probabile che il disguido sia nato proprio a causa dell’interpretazione estremamente diversa in ambito nucleare.

QUI COREA DEL NORD

Il ministro degli Esteri Ri Son Gwon ha detto che le relazioni tra i due Paesi non hanno più  senso: “Il desiderio dei popoli di due Paesi di mettere un periodo alle relazioni più antagoniste del mondo è profondo come sempre, tuttavia, la situazione nella penisola coreana sta peggiorando quotidianamente e la domanda è se ci sarà la necessità di tenere ancora strette le mani di Singapore, visto che vediamo che non c’è nessun miglioramento fattuale nei rapporti DPRK-USA. Niente è più ipocrita di una promessa vuota”.

QUI STATI UNITI D’AMERICA

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha approvato in data 17 giugno (ad un solo giorno di distanza dall’attacco all’ufficio della discordia) la proroga di un anno del regime sanzionatorio a carico della Corea del Nord, citando la minaccia “non comune e straordinaria” posta da Pyongyang e dai suoi programmi balistico e nucleare. In una nota inviata al Congresso, Trump ha comunicato la prosecuzione del regime di “emergenza nazionale in riferimento alla Corea del Nord”, proclamato per la prima volta il 26 giugno 2008 tramite l’Ordinanza esecutiva n.13466. Tale ordinanza, ulteriormente ampliata da Trump e dalle precedenti amministrazioni presidenziali Usa, costituisce la base legale del regime sanzionatorio imposto alla Corea del Nord dagli Stati Uniti. “L’esistenza e il rischio di una proliferazione di materiale fissile di livello militare nella Penisola coreana, e le azioni e le politiche del governo della Corea del Nord, continuano a costituire una minaccia non comune e straordinaria alla sicurezza nazionale, alla politica estera e all’economia degli Stati Uniti.”

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