CAGLIARI – Congiunti e spostamenti: le ultime novità. Stando a quanto si legge in una Faq pubblicata sul sito del governo, che dà un’interpretazione del testo del dpcm in vigore dal 4 maggio, i “congiunti” cui fa riferimento il Dpcm sulla fase 2 comprendono:
“I coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”.
Gli amici, dunque, non rientrano tra gli “stabili legami affettivi” che giustificano gli spostamenti dal 4 maggio. Nel dpcm si precisano i vincoli di parentela ma resta un margine di interpretazione per quanto riguarda gli “stabili legami affettivi”: purtroppo non si possono ritenere inclusi, spiegano fonti governative interpellate al riguardo, gli amici.
Il termine congiunti ricomprende “i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonchè le relazioni connotate da ‘duratura e significativa comunanza di vita e di affetti”, come stabilito da una sentenza della Cassazione del 2014. Così il Viminale in una circolare ai prefetti sulle misure da applicare a partire da domani. L’ambito a cui si riferisce l’espressione congiunti, viene spiegato nel documento, “può ricavarsi in modo sistematico dal quadro normativo e giurisprudenziale”.
Congiunti e spostamenti: le ultime novità
Per quanto riguarda gli spostamenti nella fase 2, il governo precisa che il rientro nel proprio domicilio sarà consentito in ogni caso, anche tra Regioni diverse. Nello specifico:
“Il decreto prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse. Il Dpcm del 26 aprile 2020 consente lo spostamento fra Regioni diverse esclusivamente nei casi in cui ricorrano comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute”.
Non solo. Tra le Faq si legge, infatti, anche questo:
“Una volta che si sia fatto rientro presso il proprio domicilio/abitazione/residenza anche provenendo da un’altra Regione (come consentito a partire dal 4 maggio 2020), non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della Regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento più sopra indicati”.
Relativamente, infine, all’autocertificazione, il sito del governo puntualizza:
“La giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili). Idonea a dimostrare la condizione dichiarata”.
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