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Confsafi Sardegna: l’analisi del segretario “tragedia sulcis, l’indifferenza continua”

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E’ un’analisi preoccupante quella che propone la Confsafi Sardegna sulla situazione economica/sociale del Sulcis Iglesiente. “Disoccupati in crescita – scrive il segretario Fabio Enne – perché oltre a quelli che vivono da sempre questa condizione, si aggiungono tutti gli ex lavoratori fuoriusciti dalle attività produttive.È in discussione tutto l’apparato economico, sociale e socio assistenziale .Attività Industriali che navigano a vista, in mezzo alla bufera, attendendo il bel tempo, rappresentato dai possibili interventi Istituzionali di questa attuale Politica, Nazionale e Regionale, che si impegna ogni volta che è indispensabile salvare la faccia e far credere si stia adoperando per risolvere i problemi in modo strutturale e definitivo.

Aziende barcollanti e aziende crollate per diverse ragioni ma tutte ragioni impregnate da una palese incapacità nel mettere in atto azioni e programmi di ricostruzione sociale. Infrastrutture ancora inesistenti, perché inesistenti i programmi utili a far decollare ogni tipo di attività turistica e commercialePorti turistici in abbandono, legati alle consuete burocrazie autorizzative che se presi in considerazione possono diventare fulcro importante per intere comuni e rappresentare congiunture rilevanti per l’occupazione e il consolidamento di migliaia operatori ad esse collegate.

Sanità ai minimi livelli storici che incute terrore solo al pensiero di aver bisogno di cure mediche ospedaliere. Interventi fiscali assenti o fortemente inadeguati per tutte le Aziende che vogliono investire nel lavoro produttivo e nell’occupazione, infatti, i più, preferiscono mantenere un basso profilo per l’impossibilità di affrontare percorsi di stabilizzazione o di riconversione, vietati da questo attuale regime fiscale.”

Una disamina che sicuramente è riferibile a tutta la Sardegna “ma nel Sulcis in particolare, – prosegue Enne –  la degenerazione economica in atto è figlia di tradimenti politici che tardano ad essere oggetto di pentimento e degna considerazione, anzi a volte,i rari interventi, sono incredibilmente indirizzati verso real che da anni seppure destinatarie di attenzione politica non hanno contribuito a favorire effetti positivi, anzi mantengono a vita i lavoratori in disoccupazione, con proroghe infinite che possono anche rappresentare un minimo sollievo ma invece, col tempo, si rivelano dannose e ostacolanti per nuovi modelli di sviluppo.”

Chiude il segretario regionale della Confsafi con una speranza amara “Siamo consapevoli del grande lavoro da compiere lo siamo anche di più,con qualche fiotto di preoccupazione, che questo lavoro non si stia compiendo, e che, questa fase storicamente funesta ha bisogno del contributo di tutti, perché quando non si ricercano sinergie e contributi diversi da quelli più abitudinari, significa che manca la volontà di superare lo sbarramento che divide la dignità dall’angoscia quotidiana.

Fonte: comunicato stampa

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