Grazie alla mediazione dell’Arabia Saudita è stato rilasciato il marocchino Brahim Saadoune, condannato a morte dalla Corte suprema della Repubblica popolare di Donetsk per aver combattuto nell’esercito ucraino.
Infatti, insieme a dieci prigionieri di guerra provenienti da Svezia, Bretagna, USA, Marocco e Croazia, é stato trasferito ieri tramite un volo speciale dalla Russia all’Arabia Saudita, nell’ambito di uno scambio di prigionieri tra Mosca e Ucraina, ha annunciato mercoledì 21 settembre 2022 il ministero degli Esteri saudita. Questo scambio “è stato facilitato dagli sforzi del Principe ereditario Mohammed ben Salman, che continua a intraprendere iniziative umanitarie nel contesto della crisi russo-ucraina“, ha sottolineato il MAE saudita.
Da ricordare che il 9 giugno 2022 “la Corte Suprema della Repubblica popolare di Donetsk ha condannato a morte i britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e il marocchino Brahim Saadoun, accusati di aver preso parte ai combattimenti come mercenari“, aveva riferito l’agenzia di stampa ufficiale russa TASS.
Saadoune si è trasferito in Ucraina nel 2017 per proseguire gli studi all’Università di Scienze Aeronautiche e Aerospaziali di kiev che poi non ha completato. Coniugato con un ucraina e avendo la cittadinanza ucraina dal 2020, si era arruolato nella Marina ucraina prima del conflitto ed é stato inviato al teatro delle operazioni per combattere i russi. É stato arrestato il 12 marzo 2022 a Mariupol, nella regione amministrativa di Donestk in Ucraina, dalle forze ucraine separatiste filo-russe, mentre indossava l’uniforme dell’esercito dello Stato ucraino, in qualità di membro di un’unità della Marina di quel paese.
Per liberare Saadoune, il Regno del Marocco ha seguito da vicino e con discrezione la sua situazione totalmente difficile e complicata da gestire perché il Marocco non entra in contatto con entità separatiste nel quadro dell’integrità territoriale dei paesi.
L’iniziativa del Principe ereditario saudita Mohamed Ben Salmane, che ha portato alla sua liberazione e a quella di altri combattenti di diverse nazionalità, è stata possibile grazie alle eccellenti relazioni che legano la famiglia Reale saudita al Re Mohammed VI.
Nelle prossime ore i prigionieri di guerra liberati saranno trasferiti nei loro paesi.
Di Belkassem Yassine
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