Un omicidio premeditato, stando sempre al racconto del 16enne, scatenato dalla voce di “Samael”, l’angelo del giudizio con cui "parlo da molto tempo" e che gli avrebbe ordinato di uccidere la povera Chiara.
Ieri la Rai durante il tg nazionale ha fatto vedere in anteprima il video di una telecamera di sorveglianza della casa di Chiara Gualzetti a Monteveglio nel quale la 15enne cammina per strada insieme al suo futuro carnefice. Il video risale a domenica mattina, prima che la ragazza scomparisse nel nulla. Nel pomeriggio iniziarono le ricerche che purtroppo portarono al terribile epilogo. Le immagini sono ora agli atti dell’inchiesta. Nel video Chiara appare tranquilla anche se cammina sempre dietro al suo “amico” per dirigersi verso il parco dell’Abbazia. Intanto le indagini continuano soprattutto dopo le macabre testimonianze del giovane che sembrerebbe descrivere con naturale freddezza il suo omicidio. Un omicidio premeditato, stando sempre al racconto del 16enne, scatenato dalla voce di “Samael”, l’angelo del giudizio con cui “parlo da molto tempo” e che gli avrebbe ordinato di uccidere la povera Chiara. L’interrogatorio è durato oltre due ore davanti al giudice che ha convalidato il fermo deciso dalla procura per i minorenni guidata da Silvia Marzocchi.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, dopo che il ragazzo avrebbe infierito a Claudia una seria di coltellate e poi calci alla testa, durante l’interrogatorio avrebbe dichiarato che “Ricordo che non moriva e mi sono stupito di quanto fosse resistente il corpo umano”.
La povera vittima deve aver lottato moltissimo prima di espirare l’ultimo respiro perché nella sua mano sono stati trovati anche un mazzo di capelli del killer.
Nel fermo del ragazzo si definisce la storia “a dir poco raccapricciante, sia per i numerosi dettagli macabri e cruenti sia per la freddezza del racconto sia per il movente, che può apparire sotto certi aspetti incredibile e sotto altri estremamente inquietante”.
Ieri sera nel piccolo paese si è svolta una fiaccolata in ricordo di Chiara alla quale hanno partecipato affranti i genitori che ora chiedono giustizia e ringraziano tutti per l’affetto dimostrato e soprattutto le autorità per il loro lavoro.
Fonte: Corriere della Sera, Fanpage
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