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Champions League, Tuchel: “Grato al calcio per quello che sono diventato”

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Il calcio è uno sport davvero paradossale. Prendi Thomas Tuchel, esonerato per due motivi: aver perso, alla guida del PSG, la finale della scorsa edizione di Champions League contro il Bayern Monaco (0-1, Coman); essere terzo in campionato (a Dicembre 2020).

Si verifica allora una girandola sulle panchine: subentra Pochettino alla guida del PSG mentre Tuchel sostituisce Lampard alla guida del Chelsea.

Risultato: PSG eliminato dal City in semifinale (e secondo in campionato), Chelsea che elimina a sorpresa il Real Madrid e andrà a giocarsi la finale.

E per Tuchel sono 2 finali in 2 anni, con 2 squadre diverse. Alla faccia della rivincita…

Non è una rivincita, sono molto grato per tutte le esperienze che sto riuscendo ad avere nel calcio e di allenare squadre come Psg e Chelsea. Questo è un club vincente, sono felice di aver raggiunto la finale qui. È stato un primo tempo difficile perché il Real ha giocato con tanto possesso, ma noi non abbiamo perso la fame di difendere“.

Ripresa – “Nel secondo siamo stati molto forti, abbiamo avuto la sensazione di mettere intensità e di correre più di loro, creando tantissime opportunità. Potevamo segnare di più, abbiamo dimostrato una mentalità fantastica“.

Finale derby contro il City – “A livello mentale è estremamente stressante“.

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