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Caso-Suarez, chiusa l’inchiesta. Ecco il riscontro

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Si chiude l’inchiesta sull’esame di Luis Suarez per accertare la conoscenza della lingua italiana (così da ottenere la cittadinanza europea ed essere acquistato dalla Juventus). Secondo l’accusa, l’avvocato Maria Cesarino Turco, in qualità di “legale incaricato dalla società Juventus Football club spa”, agì quale “concorrente morale e istigatrice”.

Così la procura di Perugia notifica a quattro indagati l’atto finale dell’inchiesta: l’ex rettrice dell’Università per stranieri di Perugia, Giuliana Grego Bolli, l’allora direttore generale Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina e l’avvocato Maria Cesarina Turco.

I reati, ipotizzati a vario titolo, sono falsità ideologica, rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio.

Come riferisce il Corriere della Sera, il falso che avrebbe istigato l’avvocato Turco (in concorso con la Grego Bolli, Olivieri e Spina), è quello in cui viene fissata per il 17 settembre 2020 una sessione di esame straordinaria, motivata da esigenze connesse all’emergenza Covid. Ma secondo l’accusa dei pubblici ministeri Paolo Abbritti e Giampaolo Mocetti, quell’appuntamento viene organizzato “ad personam, solo per consentire al calciatore Suarez di ottenere, nei tempi richiesti dalla società Juventus, e all’esito di una fittizia procedura di esame, la certificazione linguistica”.

Grego Bolli, Olivieri, Spina e Rocca sono accusati di aver alterato l’esame, inviando a Suarez il contenuto della prova da sostenere per procurare “i vantaggi patrimoniali” connessi al possibile nuovo ingaggio che avrebbe ottenuto dalla Juve.

All’Università sarebbero spettati “i vantaggi patrimoniali derivanti dalla prospettata attivazione di un rapporto convenzionale con la richiamata società calcistica (la Juventus) per future stabili collaborazioni nel settore della formazione linguistica di calciatori stranieri”.

Lo stesso ateneo ne avrebbe ricavato una promozione d’immagine “sui principali media nazionali ed esteri”.

Agli indagati viene imputata la falsa attestazione della conoscenza dell’italiano da parte di Suarez dopo un esame definito “fittizio”, in virtù del fatto che  “il contenuto specifico delle modalità e dei temi della prova d’esame era stato predeterminato e reso noto all’esaminando”.

Gli indagati potranno chiedere nuovi accertamenti e di essere interrogati. La Procura deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio.

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