“La Casa di Reclusione di Oristano-Massama non può sopportare la carenza di personale sanitario, men che meno la sua temporanea assenza. Bisogna ricordare che oltre ai circa 260 detenuti, quasi tutti dell’alta sicurezza, vivono quotidianamente almeno altre 180 persone. Una realtà particolarmente complessa che richiede attenzione da parte dei responsabili non solo della ASL 5 ma dell’intero sistema sanitario. E’ vergognoso apprendere della totale mancanza di programmazione che da un lato impedirebbe a chi ha diritto alle ferie di usufruirne e dall’altro comporterebbe il ricorso obbligato ai Medici di Guardia Medica chiamati a farsi carico di una funzione non prevista”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV” facendo osservare che “aldilà della soluzione tampone, che sarà adottata, resta l’amarezza nel rilevare la scarsa attenzione verso un diritto”.
“Chi vive la realtà detentiva – sottolinea – sa quanto la presenza dei Sanitari sia indispensabile anche per il personale. Le problematiche si complicano in piena estate e durante i periodi festivi perché tutti i servizi sono ridotti. La persona detenuta inoltre non può avere accesso ai ricoveri se non c’è l’esplicita richiesta del Medico, l’autorizzazione del Magistrato e la disponibilità della scorta. Ciò comporta una serie di “ritardi” che possono creare situazioni pericolose per l’incolumità di chi sta male. Non si può inoltre dimenticare che il caldo (a Oristano in questi giorni sono stati raggiunti 38 gradi) e la permanenza in cella di tre o quattro persone rendono davvero difficile la convivenza e accentuano lo stato di malessere individuale non solo fisico ma anche psicologico”.
“Trovare un rimedio temporaneo va bene – conclude l’esponente di SDR – ma occorre programmare e verificare le reali condizioni senza dimenticare che non ci sono né detenuti né Sanitari di serie B”.
Fonte: comunicato stampa
Comment here