Sassari

Carceri: SDR “Dolore e sgomento per suicidio giovane 25 anni a Bancali”

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Dolore e sgomento nella Casa Circondariale di Sassari-Bancali per la morte di E.M., 25 anni, cagliaritano. Il giovane, padre di due bambini, è stato trovato impiccato nella sua cella. Un gesto estremo, per molti versi inspiegabile, che ha gettato nello sconforto tutti gli operatori penitenziari. Sono infatti risultati inutili i tentativi di salvarlo. Un atto estremo di autolesionismo che nessuno però può ignorare. Occorre una seria riflessione su quanto sta avvenendo dentro le carceri italiane e mettere mano a una seria azione riformatrice in grado di dare risposte ai bisogni reali della società”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, referente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, esprimendo vicinanza alla famiglia di E.M.

La morte di una persona dietro le sbarre – ha aggiunto – acquista un particolare valore per l’intera società e per le Istituzioni che devono impegnarsi prima di tutto fuori dal carcere. La salvaguardia della vita non può essere messa in discussione in nessuna circostanza specialmente quando dipende da una istituzione totalitaria. La giovane età del ragazzo fa ritenere che possano esserci alternative alla perdita della libertà. Su questo bisogna riflettere. Il carcere è diventato il luogo principe del disagio economico, culturale, sociale, affettivo. Tutto questo pesa particolarmente su una persona giovane”.

Lo sgomento e il dispiacere – conclude l’esponente di SDR – non sono più sufficienti, la gestione del disagio deve essere affrontata in modo da non farla ricadere su un luogo e su persone che devono soltanto organizzare e rendere utile il tempo da trascorrere dietro le sbarre. Allo Stato non può mancare questa consapevolezza, altrimenti si rende complice di ogni vita senza speranza che si spegne”.

Fonte: comunicato stampa

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