Il consigliere regionale dei Cinque Stelle Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione (sottoscritta dai colleghi pentastellati Michele Ciusa, Desirè Manca, Alessandro Solinas) per chiedere al Presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, quali azioni intendano mettere in campo affinché il presidio ospedaliero di Carbonia possa tornare ad essere un centro capace di affrontare concretamente qualsiasi tipo di emergenza. “L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha fatto affiorare una volta di più e in tutta la sua drammaticità le condizioni di inadeguatezza e fragilità in cui versa l’ospedale Sirai di Carbonia. – scrive il consigliere – Un presidio sanitario che nonostante l’oggettiva carenza di mezzi e personale continua ad essere utilizzato come centro Covid pur non avendone né caratteristiche né le possibilità. Il Sirai, infatti, contrariamente ad altri presidi regionali, attende ancora di poter avere un reparto dedicato ai pazienti affetti da coronavirus, nonostante nella delibera del 9 agosto scorso, che istituiva il centro Covid al Santa Barbara, la Regione prevedesse anche altri centri nel territorio”.
“Il questi ultimi giorni – denuncia il consigliere regionale del m5s– le criticità presenti sono ulteriormente peggiorate. Come lamentato nelle ultime settimane anche dalla Cisl del Sulcis Iglesiente, ostinarsi nel proseguire l’attività in queste condizioni aumenta il rischio di chiusura di reparti e servizi. Una sospensione che dobbiamo assolutamente evitare”.
Molte le criticità sul Covid citate da Li Gioi nella sua interrogazione, come “i numerosi casi positivi riscontrati tra il personale sanitario. La direzione aziendale della Assl di Carbonia ha reso noto che si sono verificati tre distinti focolai di Covid-19”.
Al covid si aggiunge la carenza di personale sanitario che sta portando ad “un’attività di sospensione del servizio di dialisi notturna.” Infatti “da mesi non funzionano anche ecografi, monitor, PC, gli esami devono essere spediti fuori, gli ortopedici non svolgono più il turno la notte e la farmacia è chiusa per mancanza di personale. A queste gravi criticità si aggiunge il fatto che, come denunciato dal sindaco di Iglesias, Mauro Usai, ancora oggi il macchinario per processare i tamponi non è entrato in funzione per i cittadini ma solo per il personale sanitario”.
Nonostante siano stati approvati alcuni atti di assunzione di personale infermieristico “L‘Ats continua a dimenticare completamente le esigenze del Sirai. Occorre quindi intervenire con una riorganizzazione radicale a 360 gradi perché l’ospedale di Carbonia, come tutti gli ospedali pubblici sardi, non può continuare ad essere lasciato solo e in sofferenza”.
Fonte: comunicato stampa M5S
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