A pochi giorni dall’appello lanciato dai vertici locali di “Articolo Uno” per la costruzione di una coalizione alternativa al M5S e alle forze che costituiscono il centrodestra a livello regionale e la strutturazione di un’offerta politica da sottoporre al giudizio degli elettori alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Carbonia, sabato pomeriggio è arrivata, tramite un post condiviso nel suo profilo facebook, la (soprattutto per i più attenti osservatori della politica cittadina) prevedibile risposta dell’ex Sindaco, plenipotenziario del partito democratico, Giuseppe Casti.
Una risposta traducibile in poche semplici parole: “sì al principio dell’alternatività al M5S, ma non con la promozione di uno schema politico tradizionale. Bensì, via libera alla costruzione di un fronte civico democratico che si candidi ad amministrare la città per riportarla agli standard qualitativi che le competono”.
Cosa significa questa affermazione? Se la lingua italiana ha un significato, potrebbe significare che l’esponente politico, referente di un’area politico-culturale ancora ben rappresentata nell’alveo della sinistra cittadina, intenderebbe farsi promotore dell’avvio di un percorso che porti alla realizzazione di una coalizione civica aperta ai contributi della società civile, capace di andare oltre i tradizionali simboli di partito e gli steccati ideologici del passato che spesso, nelle realtà locali, si sono dimostrati più un ostacolo alla collaborazione fra diverse sensibilità ed energie positive, che un elemento di rafforzamento a ogni progetto di rilancio economico e sociale delle comunità.
Una scelta (se confermata da successivi passi) evidentemente ben meditata e stimolata, forse, dalla sempre più crescente delusione e dal distacco degli elettori verso tutto ciò che è percepito come establishment o comunque vecchio; stantio, già sperimentato e dunque inadeguato. Ossia, anche, quel fenomeno osservato ed evidenziatosi pesantemente nel 2016 quando l’amministrazione della città passò di mano, dopo decenni di incontrastata guida della sinistra, al M5S.
Certamente, dietro la decisione di Casti e di tutti coloro che decideranno di seguirlo in questa avventura, ci sono anche importanti fattori politici. Non è un mistero, infatti, che più volte l’ex Primo Cittadino abbia rigettato, anche quando proposta indirettamente, qualsiasi ipotesi di alleanza con coloro che nella consiliatura 2011-2016 si evidenziarono all’interno del suo partito e nel quadrante consiliare di centrosinistra, per una durissima opposizione politica verso la sua azione amministrativa.
E proprio alcuni di essi, oggi, militano a pieno titolo proprio in “Articolo Uno”.
Nondimeno tale scelta sarebbe anche stimolata dall’evidente incertezza sul futuro del centrosinistra cittadino per ora ridotto a due soli partiti strutturati e all’usurante dibattito sui potenziali competitors alla carica di Sindaco. Con sempre più attivisti preoccupati sulla tenuta dell’eventuale coalizione che auspicherebbero, come nel 2010, il ritorno del “salvaTore (Cherchi) della patria”, ovvero l’unico considerato in grado di ricompattare lo storico e largo ambiente di csx e vincere le elezioni a mani basse. Ma nessun segnale concreto sembrerebbe esaudire per ora questo auspicio. Mentre, al contrario, appare marcato il distacco degli organi dirigenziali del PD comunale da molti mesi in silenzio: su questo fronte, presto, potrebbero arrivare altre sorprese.
Arrivati a questo punto resta da capire quanti condivideranno il percorso indicato da Casti e quali potrebbero essere i soggetti con cui dialogare per costruire un cosiddetto “fronte civico democratico”. Anche se a giudicare dalle dichiarazioni di altri esponenti politici e sociali cittadini (l’idea della coalizione civica era stata già perorata da altri in città nelle settimane scorse), tale prospettiva sembrerebbe raccogliere importanti e, fino a poco tempo fa, inaspettati consensi.
In attesa delle scontate reazioni politiche dei dirigenti del centrosinistra, fra i quali si annovera l’attuale Segretario Regionale del PD Emanuele Cani (storico amico e compagno di Casti fin dai tempi del “partito socialista”), oltre a quelle di coloro che al potenziale progetto civico dovrebbero dare concreta sponda e quindi gambe, sarà importante osservare anche le intenzioni dei grandi influencer politici territoriali e regionali su questo nuovo tentativo di cambiare il paradigma politico nella città di Carbonia.
di Manolo Mureddu
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