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Carbonia: la Confsafi segnala la Coop sociale “A Manu Pigara”. Gravi criticità con il personale.

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Era stata inaugurata a gennaio la cooperativa di Carbonia “A Manu Pigara” e tra gli obiettivi principali quello di reintrodurre nel tessuto sociale tutte quelle persone socialmente svantaggiate e che avevano avuto, nel passato,  un percorso di vita difficile.  Il progetto volto alla realizzazione di un laboratorio di trasformazione delle carni provenienti da allevamenti locali per promuovere l’economia del territorio, era destinato ai ragazzi in carico alla società Cooperativa Sociale “Ponte“, che nei periodi di verifica previsti dal programma terapeutico sarebbero stati integrati nella Cooperativa sociale partner “A Manu Pigara”. Una volta terminato il programma terapeutico  almeno 4 tra gli utenti individuati sarebbero stati assunti da “A Manu Pigara” per ultimare la formazione iniziata e acquisire una qualifica di operaio specializzato nella lavorazione e confezionamento delle carni o web writer per poi essere stimolati a trovare altre alternative lavorative all’esterno della struttura oppure stimolati ad avviare un’attività in proprio a seconda degli obiettivi di vita. Il progetto era stato condiviso dalla “Fondazione con il Sud” con una cifra pari a 100mila euro e cofinanziato dalla “Fondazione Sardegna”.

Dopo otto mesi dall’avvio delle attività alcuni partecipanti al progetto hanno deciso di rivolgersi al sindacato Confsafi perché sarebbero venute meno le condizioni minime legate agli orari di lavoro e contratti di settore. Nella richiesta di intervento che la Confsafi ha indirizzato all’ispettorato del lavoro di Cagliari si legge che “La coop (A Manu Pigara ndr)  ha applicato il contratto coop sociali sin dal inizio. Non riconoscendo quindi ai dipendenti tutti i benefit derivati dalla giusta applicazione del contratto.” Tra le criticità riscontrate dal sindacato anche straordinari non riconosciuti e non pagati oltre ai ritardi sulle retribuzioni mensili. Inoltre personale assunto come garzone lasciato solo senza nessuna guida nonostante le mansioni attribuite non fossero di responsabilità, alle cassiere nessuna indennità superiore prevista per l’incarico gravoso, personale allontanato dopo aver manifestato i propri diritti, pagamenti in parte dei congedi straordinari e ordinari riferiti alla legge 104 riconosciuta dall’Inps. “Ma la situazione più grave –scrive la Confsafi – è riferita all’atteggiamento dei responsabili del negozio, che dovrebbe essere gestito da una coop sociale nata per un progetto di recupero riferito a persone disagiate, ex tossicodipendenti e similari, che però adottano un comportamento vessatorio e minaccioso e persecutorio in serie contro chiunque chieda il rispetto dei contratti. Questa situazione sta causando gravi sindrome ansiose in tutto il personale”. 

Il sindacato oltre a chiedere che vengano risolte le questioni sui dipendenti, sollecita una verifica sulla”regolarità della costituzione della coop a Manu Pigara in quanto il Presidente non si è mai fatto vedere” e – a dire della Confsafi –  a decidere l’andamento della Coop sarebbe una terza persona “che dà incarico saltuariamente a componenti di altre coop sociali di dare indicazioni al personale e addirittura è capitato che a volte i dipendenti venissero pagati da altre coop esterne (coop Ponte e coop Medau Mannu)” dove questa terza persona farebbe parte del consiglio di amministrazione. La confsafi si riserva di procedere anche tramite i propri legali.

Una situazione difficile che getta un’ombra sulla gestione della cooperativa nata per aiutare le persone in difficoltà. Saranno gli organi preposti a chiarire questa triste vicenda.      

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Comments (1)

  1. Margaret Mimmi

    PER FARE CHIAREZZA QUì TROVATE LA RETTIFICA E LA SMENTITA DEL LEGALE
    https://bit.ly/2GbgNiB

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