Capita che molti si riempiano la bocca di libertà, di diritti, di giustizia e magari si propongono come coloro che, in virtù di chissà quali competenze e conoscenze, vogliono cambiare il mondo. Lo posso accettare se a dirlo in una canzone sia Gino Paoli a cui riconosco la capacità artistica e di pensiero di andare oltre quello che possono vedere gli altri. Ma qui non si tratta di quattro amici al bar che davanti ad un caffè vogliono cambiare un sistema e quindi dopo la bevuta rientrano a casa e tutto torna come prima. Qui si parla di chi dovrebbe decidere delle sorti di una città e quindi gestire il bene pubblico e migliorarlo. Si parla di chi dovrebbe aver votato una parte della propria vita ad ascoltare le difficoltà dei cittadini, qui si parla di amministratori comunali. Amministratori che forti di essere all’interno di un’aula consiliare si arrogano il diritto di offendere chi, per norma, non si può difendere soprattutto perché è assente. Questo ha fatto il consigliere pentastellato componente della maggioranza, Massimiliano Zonza, a cui non è andato a genio il fatto che “Ajonoas” abbia pubblicato, in anteprima, una notizia riguardante la sottoscrizione di una mozione di sfiducia alla sindaca Paola Massidda. Non potendo accusarci di aver pubblicato una fake news, ha visto bene di definirci testualmente “una pseudo testata giornalistica” e il consigliere seduto al suo fianco ha rincarato la dose affermando “pseudo giornalisti”.
Quando abbiamo deciso di fondare una nuova realtà giornalistica ci siamo messi un obiettivo importante: quello di dire sempre la verità, verificarla e soprattutto scrivere liberamente i nostri articoli senza avere nessun genere di padroni, né politici tantomeno imprenditori. Noi siamo gli imprenditori di noi stessi. Questa è la nostra forza, questo da fastidio probabilmente anche a qualche collega. Sarebbe facile rispondere al consigliere Zonza ricordandogli che a inizio legislatura, quando ricopriva l’incarico di Presidente del consiglio comunale si dimise dall’incarico, prima di essere sfiduciato, a seguito di una vicenda spiacevole in cui offendeva, sulla pagina facebook dell’associazione “5 Stelle Carbonia”, una non meglio mai precisata donna definendola “lavandaia”, e anche in quel caso la colpa è stata dei giornali che hanno strumentalizzato la vicenda. Tralascio altre notizie che lo riguardavano perché non sono attinenti alla politica ma a sue vicende personali. Purtroppo internet non dimentica, non ha la memoria corta e chiunque potrà andare a leggersele se ritiene.
Cosa devo pensare signor consigliere Zonza? Che è sua abitudine criticare le persone prima nascondendosi dietro una tastiera e poi dietro un banco del consiglio comunale perché, come è noto anche ai bambini, nessuno che non sia consigliere può replicare?
Cosa devo pensare signor consigliere Zonza? Che la stampa libera da fastidio? Come sa benissimo anche lei tutta la nostra redazione lavora solo per la passione che ha verso l’informazione.
Cosa devo pensare signor consigliere Zonza? Che questo modus operandi fa parte del Dna della sua parte politica visto che non è la prima volta che i giornalisti vengono tacciati di essere incompetenti, pennivendoli e venduti ma solo quelli che scrivono notizie non gradite dal suo schieramento.
Nel suo discorso in consiglio comunale lei ha parlato di coerenza e su questo sicuramente non posso controbattere perché coerentemente lei continua ad offendere, da quando ricopre l’incarico di consigliere comunale, qualsiasi persona, o in questo caso una testata giornalistica, che non rispecchia il suo pensiero. E non sono io ad affermarlo ma come vede sono i fatti riportati da giornali più blasonati di “Ajonoas” che, però, per sua informazione è anche una testata giornalistica iscritta regolarmente al Tribunale e all’AGCOM. Sono consapevole che forse lei non fosse informato della nostra regolarità ma se non lo era perché ha fatto affermazioni senza avere un quadro preciso del nostro status? Oppure sapeva, quindi ancora più grave, e per il gusto di offendere si è lasciato andare solo per ricevere gli applausi?
Ho avuto a che fare con amministratori e politici che pur essendo stati criticati non si sono mai permessi di offendere la categoria anzi abbiamo aperto un dialogo costruttivo e rispettoso di quello che ognuno di noi rappresentava. Ma in questo caso sto parlando di politici non di persone prestate momentaneamente alla politica, non sto parlando di pseudo politici.
Abbiamo le spalle larghe e capisco benissimo il gioco delle parti, capisco si possa criticare il nostro operato e che essendo umani, qualche volta, possiamo sbagliare una notizia, ma in questo caso, per educazione e per deontologia professionale, siamo sempre stati disponibili a rettificare,ma il nostro giornale, ieri, aveva un’anteprima e ha deciso di pubblicarla.
Non sono disposto, invece, a tollerare le offese gratuite e difenderò l’operato della mia redazione, e della categoria, ogni qualvolta si proporrà l’occasione. Come in questo giornale, caro consigliere Zonza, leggerà sempre notizie libere da imposizioni di chicchessia. Ci scusi se abbiamo scelto l’indipendenza, quella vera, quella che a lei non piace.
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