Ieri, a Carbonia, si è svolto un dibattito organizzato dalla sezione del Sulcis Iglesiente del Partito Democratico. “Una transizione energetica per l’ambiente e per il lavoro”, questo è stato il tema che il PD ha presentato, in un affollato incontro nellasala del centro culturale di Piazza Marmilla che, pur capiente, si è rivelata insufficiente a contenere le persone.
“La posizione del PD può essere sintetizzata nella piena condivisione dello sviluppo delle energie rinnovabili. Le Istituzioni, a partire dal Governo e dalla Regione, devono garantire che sole, vento, acqua, territorio e paesaggio siano considerati come beni della collettività per il suo benessere sociale e non come merci per la speculazione a profitto di pochi gruppi, come, spesso, attualmente accade.” dichiarano dalla sede provinciale del partito ma anche “sostegno alle comunità energetiche. Queste costituiscono una modalità di utilizzazione delle energie rinnovabili con effetti economici molto positivi sui cittadini. I Comuni devono dare impulso alla loro organizzazione.”
Inoltre per il PD bisognerebbe “agire per soddisfare interamente con fonti rinnovabili l’intero fabbisogno energetico pubblico a partire da quelli dei Comuni. Programmare i grandi impianti di energia rinnovabile in funzione degli interessi economici e sociali della collettività cioè cambiare metodo rispetto all’attuale mercato selvaggio.”
“Con l’abbandono del carbone e dei prodotti della raffinazione del petrolio, per prioritarie ragioni ecologiche, – proseguono i democratici – bisogna dire senza infingimenti che senza la disponibilità del GNL, le aziende di questi e di altri territori sardi sono destinate alla chiusura o al ridimensionamento e si aggraverà ulteriormente la già pesante situazione sociale. Il GNL nella transizione è necessario per concedere tempo al sistema socioeconomico di rispondere a questa sfida e garantire sia l’esistenza di domanda futura di energia sia la sicurezza e resilienza del sistema energetico sardo
Il PD condivide la posizione dei sindacati dei lavoratori ed è favorevole a un sistema di approvvigionamento del gas nel territorio.”
Non sono d’accordo dal PD che si chiuda “la centrale elettrica di Portovesme senza farsi carico di alternative produttive e dell’occupazione. il problema non si risolve accompagnando alla pensione gli attuali dipendenti e costruendo un parco batterie che disperde il valore umano, professionale e lavorativo della lunga esperienza di produzione dell’energia nel Sulcis. Il territorio perderebbe un altro centro di produzione che tra diretti e indotto vale 500 posti di lavoro.”
Colpevole la Regione Sardegna per il “grave ritardo nella predisposizione del “Piano territoriale per la giusta transizione” per il quale l’Unione Europea ha messo a disposizione robusti finanziamenti. La Regione è perfettamente latitante. Nulla si conosce pubblicamente di ciò che sta architettando la società multinazionale di consulenza incaricata della preparazione del Piano. Nel mentre i progetti di riconversione della Carbosulcis, avviati dalla giunta di centrosinistra, registrano grave ritardo a partire dal progetto internazionale ARIA per la produzione industriale di determinati elementi necessari per la ricerca scientifica e per la medicina.
La Giunta regionale guidata dal presidente Solinas si è rivelata incapace di affrontare questioni cruciali come la transizione energetica, il piano per la giusta transizione, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Ha abbandonato il piano Sulcis. Nulla ha detto sul Thyrrenan Link che per una parte serve per il transito dell’energia elettrica prodotta da Centrali a gas da altre regioni (Sicilia) aggravando così la situazione della produzione elettrica sarda e per un’altra parte, serve per trasformare l’isola in una piattaforma di produzione di energia rinnovabile per il continente.”
“Il Partito Democratico, consapevole della sua responsabilità come forza di governo, agirà, direttamente e attraverso sindaci e amministratori, parlamentari e consiglieri regionali, ricercando l’unità con l’insieme delle forze che vogliono contribuire seriamente ad affrontare questioni cruciali come la transizione energetica, a difendere le aziende pesantemente colpite da una congiuntura dei prezzi alti dell’energia e a cogliere le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal Fondo per la giusta transizione.”
Il dibattito, coordinato da Giorgia Meli, assessore comunale, è stato introdotto da Daniele Reginali, segretario della federazione e dal sindaco Pietro Morittu e concluso da Tore Cherchi.
Sono intervenuti: il Prof. Alfonso Damiano, professore di ingegneria energetica dell’Università di Cagliari. Il Presidente della Lega delle cooperative, Claudio Atzori; il segretario regionale della Cgil, Samuele Piddiu e il segretario territoriale Cisl, Salvatore Vincis, Fabrizio Floris e Alessio Dessì, ingegnere industriale; Pietro Cocco sindaco di Gonnesa. Ha aderito all’iniziativa il sindaco di Iglesias Mauro Usai e ha partecipato Ignazio Atzori vicesindaco di Portoscuso. Piero Comandini, consigliere regionale, e Andrea Frailis e Gianni Marilotti, parlamentari, hanno assunto impegni nelle rispettive istituzioni. Giacomo Guadagnini ha chiesto il commissariamento dell’escavo del porto industriale. Alberto Bionducci, ingegnere già direttore di una centrale elettrica a Portovesme, ha argomentato contro la speculazione in atto sulle rinnovabili. Sono infine intervenuti i segretari regionali dei lavoratori chimici e metalmeccanici Francesco Garau e Roberto Forresu, e il segretario territoriale, Emanuele Madeddu.
fonte: comunicato stampa
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