I sindacati della Sotacarbo Spa, Filtem-Cgil Sulcis, Flaei-Cisl Sardegna e Uiltec- Uil Sardegna, scrivono all’assessore alla programmazione e Bilancio della Regione Sardegna, Giuseppe Fasolino, preoccupati per il silenzio che incombe sulla vicenda dell’azienda
“Signor Assessore, Attendevamo con speranza l’incontro che aveva preso impegno a convocare entro il 30 giugno scorso per illustrarci le “soluzioni strutturali” per la Sotacarbo SpA. Attendevamo con ansia di conoscere le determinazioni della Regione Sardegna per la Assemblea Straordinaria dell’Azienda che, peraltro, non è ancora stata convocata, nonostante sia ampiamente decorso il termine indicato dalla Regione. Attendevamo con preoccupazione che rispondesse ai numerosi solleciti che Le abbiamo inviato, con il dubbio se il pagamento degli stessi stipendi dei dipendenti fosse in discussione per via della disastrosa situazione economica. Attendevamo con tensione il coinvolgimento delle OO.SS. che Lei ha indicato nel comunicato stampa del 23 ottobre con il quale annunciava lo stanziamento di 850 mila euro a favore della società (stanziamento che aveva dichiarato alle nostre organizzazioni sindacali a maggio!).”
Il timore dei sindacati è aumentato dopo il colloquio avuto con il Prefetto di Cagliari in cui “è emerso che la situazione è ancor più complessa di quanto pensavamo: nonostante il (tardivo) arrivo delle risorse, l’Azienda non è in grado di confermare i propri programmi di attività, mettendo a rischio investimenti per oltre 1 milione di euro e ricavi per circa 4 milioni di euro. Senza le famigerate “soluzioni strutturali” (accordo con ENEA? acquisizione della maggioranza azionaria da parte della Regione? inserimento di SOTACARBO nel perimetro di Sardegna Ricerche? Attribuzione di un fondo di dotazione all’Azienda?) il futuro dell’Azienda pare segnato, nonostante i proclami di rilancio.”
In attesa che l’assessore faccia sapere le sue intenzioni e i piani che intende attuare per salvaguardare l’azienda e i lavoratori, i sindacati avvisano che potrebbero attuare altre forme di protesta “Ci siamo spinti dal Prefetto per coinvolgerlo in questa vertenza, ma vogliamo esprimerle la nostra ferma determinazione a non fermarci qui. In assenza di una Sua convocazione e di una esplicitazione delle reali volontà della regione, con soluzioni immediatamente attuabili, torneremo ad intraprendere le strade della mobilitazione e della lotta.”
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