Presentata la mozione dal consigliere di maggioranza del comune di Carbonia, Diego Fronterrè, in cui si chiede l’installazione di targhe toponomastiche con doppia nomenclatura.
“Carbonia è una città di fondazione – si legge nella mozione – e, oltre ad essere il comune più giovane d’Italia, rappresenta un esempio ancora intatto di architettura razionalista, pregno di quei simboli che raccontano l’epoca in cui la città ha visto la luce. In quanto città di fondazione, è indissolubilmente legata al periodo storico che la vide nascere e alle attività di estrazione mineraria che permisero una rapida crescita in termini di espansione e numero di abitanti.”
La toponomastica del periodo di fondazione era chiaramente con simboli riferiti al ventennio fascista “La riscoperta delle vecchie nomenclature, unita all’ottimo stato di conservazione degli edifici tipici degli anni 30-40 e alle strutture minerarie ancora oggi presenti, sono da considerare nel loro insieme un ottimo esempio di attrazione turistica.
Senza alcun tipo di nostalgia, – prosegue il consigliere – ma con la forte consapevolezza che la nascita di Carbonia non possa essere slegata al periodo storico-politico in cui è stata fondata, reputo che l’installazione di targhe toponomastiche con la doppia nomenclatura (nome attuale e nome originario), possa mettere in risalto l’evoluzione stessa della città, e possa incentivare un turismo che non si limita alla visita di p.zza Roma, dei poli minerari e archeologici, ma che si possa espandere alla scoperta dell’intero nucleo originario.”
Al sindaco Pietro Morittu e la sua giunta il compito di verificare “la fattibilità della realizzazione e installazione delle suddette targhe toponomastiche, al fine di incentivare un turismo non solo di tipo minerario e archeologico, ma anche di interesse storico-politico e architettonico.”
Fonte: comunicato stampa
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