Il consigliere Elio Loi abbandona la maggioranza
La maggioranza politica che sostiene la giunta comunale di Carbonia ha perso un nuovo, si potrebbe dire: ennesimo, pezzo. È arrivata stamattina, infatti, come un fulmine a ciel sereno, la notizia delle dimissioni del consigliere Elio Loi; pentastellato della prima ora, uomo d’esperienza e da anni voce stimolante quanto critica dell’amministrazione comunale.
Una decisione che aleggiava nell’aria da parecchio tempo e che Loi aveva più volte fatto presagire: talvolta votando i provvedimenti portati all’attenzione del consiglio comunale in maniera dissimile dai suoi colleghi di maggioranza e in alcune occasioni addirittura facendo mancare il numero legale (puntualmente però assicurato da altri componenti della minoranza) in occasione di votazioni importanti per lo stesso prosieguo della consiliatura.
L’odierna defezione sarebbe figlia dell’insofferenza e del malessere, continui, che hanno accompagnato l’amministrazione comunale fin dalla vittoria alle scorse elezioni del 2016, dopo una durissima campagna elettorale verso l’ex Sindaco Giuseppe Casti e l’allestimento di una lista fra attivisti e candidati che, eccetto per lo storico gruppo fondatore locale, in molti casi nemmeno si conoscevano o avevano militato prima insieme nel M5S cittadino.
Insofferenza e malessere, si è sentito denunciare spesso, verso gli eccessi caratteriali di chi ha detenuto fin qui la leadership locale e ha sostenuto una gestione del potere e delle dinamiche amministrative in modo insufficientemente collegiale e collaborativo.
Non a caso, in serie, in soli 4 anni di amministrazione, si sono dimessi dal proprio ruolo o hanno abbandonato polemicamente la maggioranza: 6 Assessori (Arianna Vinci, Emanuela Rubiu, Riccardo Cireddu, Carla Mario, Paola Argiolas e Mauro Manca) e 4 consiglieri comunali (Sabrina Soru, Maurizio Soddu, Eleonora Cera ed Elio Loi), due dei quali siedono ancora oggi nei banchi dell’opposizione.
Un impressionante numero di defezioni, ognuna apparentemente slegata dall’altra e non rassegnate in maniera sistematica o coordinata, ma che proprio per questo motivo testimoniano 4 anni di costante instabilità politica e l’evidente incapacità della leadership cittadina di mantenere unita la propria squadra di governo su obiettivi chiari e condivisi e, soprattutto, sostenuti collegialmente dalla base.
Una condizione politica ormai compromessa nell’attuale consiliatura, in quanto sarebbero anche diversi altri i mal di pancia interni alla maggioranza da parte di esponenti che eviterebbero di polemizzare apertamente, ma starebbero solo aspettando la fine della consiliatura per concludere definitivamente la propria esperienza nel movimento di Vito Crimi o forse solo in quello cittadino se dovessero ripresentarsi gli stessi interpreti di oggi.
Tuttavia i numeri per amministrare ci dovrebbero essere ancora, e al posto del dimissionario Elio Loi potrebbe subentrare Carla Cannas, prima fra i candidati consiglieri non eletti, conosciuta in città per essere un’ortodossa, attivista del grillismo delle origini, e per aver sottoscritto in passato insieme ad altri militanti un documento durissimo contro la gestione politico-amministrativa della città da parte della Sindaca Paola Massidda e del suo ristretto entourage. Una polemica che ebbe risalto mediatico e fu persino portata all’attenzione dei vertici regionali e nazionali del M5S.
Se Cannas dovesse accettare l’incarico elettivo e si ponesse, come è facilmente presumibile, su posizioni critiche verso l’amministrazione, la maggioranza avrebbe, almeno sulla carta, ancora i numeri (ancorché risicatissimi) per non soccombere. Ma basterebbe un raffreddore o un semplice mal di pancia a un suo esponente per rischiare di andare sotto in consiglio comunale.
L’auspicio, condiviso sia da esponenti di minoranza che da alcuni di maggioranza e da molti cittadini, è che questa agonia alla quale è sottoposta la città fra tensioni politiche, inusitati scatti di ira da parte di chi dovrebbe invece avere un rassicurante ruolo di guida, e di profonda crisi economica e sociale, finisca presto.
Carbonia ha grande bisogno di serenità e di rinnovata speranza verso il proprio futuro.
Articolo a cura di Manolo Mureddu
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