Nel muro del silenzio, dal vago sapore omertoso, sulla presenza di un affresco in una parete della “sala dell’Arengario” nella Torre Civica di Carbonia, pare si sia aperta una breccia. La consigliera di minoranza, Daniela Garau, in questa consiliatura, precisamente nel mese di Novembre 2017, il 31 Marzo 2019 e, da ultimo, il 26 Giugno 2020, aveva presentato alcuni atti, tra cui mozioni e interrogazioni, affinché si accertasse la veridicità dell’esistenza o meno, del presunto affresco che, secondo quanto riportato dai mass media locali e da voci ricorrenti, si troverebbe “nascosto” sotto la vernice delle pareti in una delle sale della Torre Civica (ex Torre Littoria), risalente al periodo della fondazione della città di Carbonia e che non si sarebbe ritenuto di recuperare o restaurare durante i lavori di ristrutturazione della Torre civica eseguiti nel 2001.
“Questa mia azione, – scrive la Garau – oltrechè essere finalizzata a “far luce” su una questione tanto dibattuta, quanto “oscura”, mira a preservare e recuperare il patrimonio architettonico e storico identitario della Città di Carbonia, ancora oggi, risorsa poco valorizzata, a dispetto della sua notevole consistenza, della sua elevata attrattività turistica, culturale e della concorrenza al rafforzamento della memoria storica.
Per questo, – prosegue la consigliera – non avendo avuto, ad oggi, risposte esaurienti da parte dell’Amministrazione Comunale, ho ritenuto di inviare, in data 29 Giugno scorso, una missiva informativa alla Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna. A seguito di ciò, in data 07.07.2020, l’Ente sopra indicato, ha riscontrato la mia predetta nota, portandomi a conoscenza del fatto che, già dal mese di Luglio del 2019, con loro richiesta formale si richiedeva all’Amministrazione Comunale di Carbonia di presentare un progetto di maggiore dettaglio circa i saggi che si intenderebbero effettuare e una relazione con le testimonianze storiche circa la presenza di pitture murali del periodo fascista”. Si legge ancora “Si rinnova tale richiesta e si ricorda che per l’esecuzione di tali saggi i lavori dovranno essere affidati ad un Restauratore di Beni Culturali con i requisiti di legge”.
Praticamente da un anno il comune di Carbonia non ha presentato nessun progetto alla soprintendenza o se l’avesse fatto non ne ha dato notizia in consiglio comunale tantomeno alla stampa.
“Quanto appreso – conclude Daniela Garau – mi lascia seriamente perplessa e dispiaciuta per il silenzio che circonda questa vicenda, a dispetto delle forti istanze provenienti dalla società civile e dalla stessa politica, e mi induce a reiterare, con determinazione e forza, salva la necessità di dover intraprendere ulteriori azioni, la richiesta di dare seguito immediato a quanto anzitempo già avanzato. Saremo vicini alla verità e la verità ci renderà più liberi?”
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