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CARBONIA: COMITATO SERBARIU “LASCIATI SOLI E DIMENTICATI DAL COMUNE”

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A poche ore dalla comunicazione da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici di Carbonia, Gian Luca Lai, sugli imminenti lavori di messa in sicurezza e riqualificazione di alcune strade cittadine, arrivano le prime proteste, specialmente dalle periferie della cittadina mineraria. Dopo In Gannaus e Cortoghiana stavolta a prendere posizione è il comitato di quartiere di Serbariu “Purtroppo, per l’ennesima volta, i quartieri di Medadeddu, Santa Caterina e Serbariu vengono esclusi da questo riordino.  Come Comitato di Quartiere di Serbariu – scrive il vicepresidente Giuliano Usai –  avevamo richiesto maggiore attenzione, e l’avevamo fatto nel migliore dei modi, ossia con una partecipata assemblea tenutasi il 14 ottobre scorso alla presenza di un folto gruppo di cittadini. Duole constatare che le richieste di questi cittadini vengano completamente ignorate, e le promesse disattese. All’assemblea plenaria del Comitato di Quartiere aveva partecipato, tra gli altri, l’Assessore Gianluca Lai, padre di questo riordino della viabilità.”

Gli abitanti non hanno mai preteso opere mastodontiche ma semplici accorgimenti per migliorare la viabilità del luogo “Niente richieste assurde, – prosegue la nota – giusto la possibilità di avere qualche cartello stradale, e qualora fosse possibile tracciare strisce pedonali o posizionare dissuasori del traffico, e magari togliere quel segnale di pericolo che ormai da due anni fa bella mostra di sé all’imbocco del ponte che conduce a Medadeddu.

I comitati di quartiere eletti da poco erano stati richiesti dall’attuale maggioranza, proprio perché raccogliessero le istanze dei cittadini da rappresentare all’amministrazione e di questo in conclusione di lettera si lamenta Usai “Inutile dire che come Direttivo del Comitato di Quartiere di Serbariu avremmo avuto il piacere di dire la nostra, ma a quanto pare è più semplice esautorare i comitati del loro scopo principe, ossia quello di farsi portavoce di suggerimenti per il miglioramento della nostra città. A questo punto ci chiediamo a cosa servano i Comitati di Quartiere, organismi che questa amministrazione ha fortemente voluto e immediatamente dopo dimenticato;  lasciati soli –  chiude la nota –  a fare da parafulmine tra un comune accentratore e i cittadini che legittimamente rivendicano il diritto ad una città veramente vivibile.

Una città in rivolta contro un’amministrazione che, a dire  di alcuni comitati,  non ha tenuto fede alle promesse dopo quattro anni dall’insediamento nei palazzi comunali e che si proponeva come la rinascita per una città importante come quella di Carbonia.

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