Bagarre ieri sera durante il Consiglio comunale di Carbonia tra la maggioranza e l’opposizione, quest’ultima da giorni aveva chiesto l’incontro per lumeggiare proprio sulla situazione di estrema attualità legata alla pandemia da Covid 19 e gli eventuali provvedimenti presi dalla giunta capeggiata da Paola Massidda.
Michele Stivaletta, consigliere comunale di minoranza del Comune di Carbonia e Componente del Coordinamento regionale ANCI Giovani Sardegna ha voluto esplicitare alcune sue proposte operative per fronteggiare la crisi del settore e soprattutto suggerire soluzioni ad una giunta che, talvolta, agisce in autonomia senza coinvolgere l’opposizione. “Le famiglie e le partite Iva sono allo stremo delle forze – dice Stivaletta -. Se a livello nazionale e regionale si sta tentando con difficoltà di dare risposte, mi pare di notare che purtroppo a livello comunale non si stia facendo abbastanza e quel che si fa con fondi nazionali e regionali non sia sufficientemente veloce per far fronte all’emergenza. Le soluzioni da mettere in campo sarebbero molteplici.” Il consigliere di minoranza propone per le attività costrette alla chiusura di “annullare, almeno in parte, la TARI per due mesi.” Ponendosi il quesito che “Se le attività rimangono chiuse e non conferiscono rifiuti, perché devono pagare per intero?”. Chiede, Stivaletta, di conteggiare “i risparmi dovuti al periodo di chiusura delle scuole, relativo per esempio alle mense, agli asili, al trasporto scolastico, al riscaldamento”. Tra il capitolo risparmio l’avvocato avanza l’ipotesi di rivalutare “le spese per le manifestazioni pubbliche e di spettacolo, perché con tutta probabilità tanti vincoli dureranno ancora a lungo.” e di razionalizzare “le spese per l’illuminazione pubblica, cercando di mantenere i livelli minimi ed adeguati di sicurezza delle nostre strade.” L’ultima proposta di Stivaletta è dedicata alla formalizzazione “preferibilmente in accordo con ANCI, della richiesta di posticipazione di un anno di tutte le rate dei mutui possibili (o parte di essi), del ripianamento del disavanzo e dell’accantonamento per il fondo crediti di dubbia esigibilità.”
Appare chiaro che per poter soddisfare tutte queste richieste, che darebbero sollievo ai cittadini di Carbonia, bisognerà attivarsi “a tutti i livelli, non sarà semplice, ma è doveroso nei confronti dei propri concittadini. Ottenere dei risultati – conclude Stivaletta – consentirebbe di ottenere fondi per sostenere le famiglie e le partite Iva fortemente colpite dalla crisi.”
Chissà se la prima cittadina e la sua giunta accetterà di buon grado la richiesta dell’opposizione, di sicuro se il consiglio non lavorerà in sinergia, dopo l’emergenza sanitaria si proporrà alla cittadina mineraria una crisi socio economica che, forse, non ha precedenti e allora sarà tardi per trovare soluzioni soddisfacenti.
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