Il commercio ed il traffico illecito di animali risultano tra le principali cause di
perdita di biodiversità per un giro di affari stimato in circa 23 miliardi di euro l’anno
tanto da essere al quarto posto fra le attività illecite nel mondo dietro solo al traffico
di armi, droga ed esseri umani. Questo fenomeno, al quale si accompagnano spesso
reati ulteriori come quelli di corruzione, falsificazione di documenti e violenza,
rappresenta perciò non solo una minaccia per la biodiversità e per l’ambiente a
livello globale, ma anche per molte popolazioni locali in varie zone della terra,
spesso le aree meno sviluppate del pianeta o in via di sviluppo.
A tal proposito i Carabinieri forestali a livello nazionale tramite il Raggruppamento
CITES di Roma hanno organizzato campagne di controllo mirate a monitorare e
contrastare tale fenomeno.
In particolare nei giorni scorsi si sono concluse due campagne di controllo, una
relativa al commercio di rettili ed un’altra relativa al commercio di avorio, che
hanno visto impegnati anche i Nuclei CITES Carabinieri della Sardegna.
Detti Nuclei, infatti, hanno il compito di vigilare sul rispetto della Convezione di
Washington (C.I.T.E.S) ossia quella Convenzione Internazionale sottoscritta da
circa 164 Paesi che si prefigge di tutelare la biodiversità del Pianeta attraverso la
regolamentazione del commercio di specie di fauna e flora minacciate di estinzione.
Si tratta di un obiettivo di fondamentale importanza per la conservazione della
biodiversità, in quanto lo sfruttamento commerciale di animali e piante (vivi, morti
o parti di essi o prodotti derivati da essi) insieme alla distruzione degli habitat
naturali in cui queste specie vivono, risultano essere fra le principali cause di
estinzione in natura di un numero crescente di specie.
In particolare il Nucleo CITES di Cagliari, nel solo mese di settembre ha effettuato
6 controlli nelle provincie di Cagliari, Sud Sardegna e Oristano (di cui quattro
afferenti alla campagna REPTILIA e 2 alla campagna AVORIO) a margine dei
quali sono state riscontrate 3 irregolarità di natura penale in quanto in violazione
della legge 150/92. In particolare risulta violato l’ art 1 comma 1 lettera “f” che
vieta il commercio di esemplari tutelati ai sensi della Convenzione di Washington
in assenza della prevista documentazione che ne dimostri la lecita provenienza. In
conseguenza di tali riscontri sono stati denunciati. 3 cittadini italiani e sequestrato
il materiale destinato alla vendita, per un valore complessivo pari a circa 4000 euro.
Da segnalare in particolare il sequestro, avvenuto nell’oristanese, di un carapace di
tartaruga marina olivacea (specie Lepidochelys olivacea (Eschscholtz, 1829)
specie diffusa nei mari tropicali, il cui stato di conservazione è riconosciuto dallo
IUCN, Organismo internazionale che monitora lo stato di conservazione delle
specie, come Vulnerabile e per questo ricompresa nell’Appendice I della
Convenzione di Washington ossia tra le specie a maggior rischio di estinzione e
quindi alle quali deve essere garantito un maggior livello di tutela.
I Carabinieri forestali richiamano l’attenzione da parte di tutti i cittadini prima di
procedere all’acquisto o alla vendita di esemplari di flora o fauna selvatica al fine
di accertarsi se gli esemplari di interesse siano ricompresi nell’elenco delle specie
tutelate dalla Convenzione di Washington e, nel caso lo fossero, verificare che vi
sia la documentazione attestante la lecita provenienza degli esemplari oggetto dello
scambio commerciale, in assenza della quale non può avvenire alcuno scambio,
Fonte: Carabinieri
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