MILANO – Oggi Caparezza compie 50 anni. E’ nato infatti a Molfetta il 9 ottobre 1973. Un genio della musica italiana, che ha senza dubbio rivoluzionato con uno stile innovativo che mischia il rap con la canzone d’autore. Non solo “Fuori dal tunnel”, insomma, ma molto di più. Nel 2021, a quattro anni di distanza da “Prisoner 709”, Michele Salvemini (questo il suo vero nome) ha pubblicato l’album “Exuvia, ottavo disco in studio, su etichetta Polydor/Universal Music. L’album contiene quattordici brani scritti, composti, prodotti da Caparezza e mixati da Chris Lord-Alge. L’exuvia è, in sintesi, il termine che descrive la vecchia pelle dell’insetto dopo la muta.
Caparezza prende in prestito questo termine scientifico per raccontare la sua personale trasformazione, il suo viaggio dal passato al presente. Il disco celebra così il rito di passaggio, il distacco e la fuga dalla propria “exuvia”. “Exuvia” è anche la canzone scelta come manifesto dell’album. È il brano finale che chiude il percorso, ma anche il momento che segna la rinascita.
“L’Exuvia è ciò rimane del corpo di alcuni insetti dopo aver sviluppato un cambiamento formale – racconta Caparezza – Un calco perfetto, talmente preciso nei dettagli da sembrare una scultura, una specie di custodia trasparente che un tempo ospitava la vita e che ora se ne sta lì, immobile, simulacro di una fase ormai superata. Sulla copertina c’è un simbolo che rappresenta il passaggio da una condizione attuale (cerchio grande) ad una futura (cerchio piccolo) attraverso una serie di spirali (simbolo di morte e rinascita in gran parte delle culture). La mia EXUVIA è dunque un rito di passaggio in 14 brani, il percorso di un fuggiasco che evade dalla prigionia dei tempi andati per lasciarsi inghiottire dalla selva e far perdere le proprie tracce. Ho speso davvero tutte le mie energie per poter uscire dalla mia Exuvia”.
L’importante è che Caparezza non esca dalle nostre vite perché deve ancora regalarci tante altre emozioni e, soprattutto, nuove perle musicali. Tanti auguri, Michè!
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