Nonostante i cani e i gatti siano stati considerati dal governo cinese come animali da compagnia, continuano ad essere macellati a Yulin. A denunciarlo è la Humane Society International, un’associazione umanitaria internazionale.
Il Festival di Yulin è stato inaugurato il 21 giugno giorno del solstizio d’estate e nonostante la Pandemia e l’allarme che nei mattatoi il virus corra più veloce, il festival non è stato bloccato. Anzi sarà possibile consumare carne di cane in strada, creando assembramenti. Nonostante il divieto di macellazione, nei giorni del tanto discusso festival si continuano a rispettare le ‘tradizioni’. In molti mattatoi, come anche per le strade di Yulin, la gravità sta anche nelle condizioni precarie, senza alcun rispetto delle norme igieniche e di salute, dove questi animali che spesso sono malati, presentano delle infezioni, sono brutalmente maltrattati, rinchiusi e ammassati in gabbia per giorni senza acqua e cibo.
È di questi giorni la notizia della moltitudine di contagi da Covid19 nei mattatoi della Germania e di altri sparsi in Europa e nel mondo.
Da dove vengono i cani che finiscono per essere mangiati?
Purtroppo non si tratta solo di animali randagi, molti dei cani che vengono macellati e poi mangiati, vengono rapiti dalle case. Una cosa illegale, condannata dal governo. Molti hanno ancora il collare quando vengono trasportati per giorni prima di essere macellati, dopo essere stati picchiati a morte.
La denuncia di Humane Society International
Secondo quanto si legge sul sito dell’organizzazione mondiale per la protezione degli animali Humane Society International, alcuni attivisti hanno potuto appurare che la maggior parte delle bancarelle di carne di cane e negozi sparsi per la città sono stati ora consolidati in un’area centrale chiamata Mercato di Nanchao alla periferia di Yulin. Il famigerato Mercato Dongkou di Yulin, che un tempo era l’epicentro delle vendite di carne di cane e del massacro di cani vivi, appariva relativamente vuoto al confronto.
Le dichiarazioni del Dott.Peter Li
Il Dott. Peter Li, specialista in politica cinese della Humane Society International, ha dichiarato: “Le autorità di Yulin potrebbero voler tenere d’occhio tutte le attività commerciali della carne di cane centralizzandola più o meno in un mercato, probabilmente a causa della natura sempre più controversa del business della carne di cane. Mentre alcuni commercianti hanno detto agli attivisti che stavano facendo il maggior numero possibile di affari per compensare la mancanza di vendite da gennaio a marzo a causa del coronavirus, altri hanno riferito che ora è più difficile acquisire cani vivi dall’esterno della provincia del Guangxi a causa della repressione del governo sul trasporto transprovinciale di animali. Invece degli enormi camion della macellazione degli anni precedenti che hanno portato migliaia di cani alla volta, dicono che è più comune ora vedere piccoli camion di cani per lo più di provenienza locale dalle città vicine.
Le città di Shenzhen e Zhuhai hanno vietato la carne di cani e gatti aprendo le porte verso il futuro e anche la dichiarazione del governo nazionale secondo cui i cani sono considerati compagni piuttosto che bestiame, fornisce un incentivo convincente per altre città a seguire l’esempio. Spero che Yulin cambierà non solo per il bene degli animali, ma anche per la salute e la sicurezza della sua gente. Con i nuovi casi di COVID-19 legati a un mercato di Pechino, consentire alle riunioni di massa di commerciare e consumare carne di cane in mercati e ristoranti affollati in nome di un festival rappresenta un rischio significativo per la salute pubblica “.
Gli attivisti: "Non tutti i cinesi consumano carne di cane"
Gli attivisti hanno scoperto che le bancarelle intorno al Mercato di Nanchao vendevano principalmente carne di cane piuttosto che cani vivi, ma quando hanno viaggiato più lontano in un mercato appena fuori Yulin, hanno scoperto una bancarella di carne di cane che vendeva una gabbia piena di cuccioli pronti per essere uccisi. Gli attivisti sono riusciti ad acquistare i cuccioli e salvarli.
L’attivista Jenifer Chen ha dichiarato sconvolta: “Non potevo credere che questi cuccioli amichevoli e innocenti sarebbero stati uccisi per essere mangiati. Questo è stato il mio primo viaggio a Yulin e quello che ho visto al mercato mi ha davvero scioccato. Mi tremavano le mani quando ho preso il primo cucciolo fuori dalla gabbia. Continuava a leccarmi le mani e, a sua insaputa, avrei potuto facilmente essere un mangiatore di carne per cani. Le persone spesso presumono che queste scene orribili siano normali per la maggior parte dei cinesi, ma non è vero. Ero così arrabbiata di vedere i cuccioli sotto il caldo sole estivo, ma ero felice di essere riuscita a salvarli. Come ha detto il governo cinese, questi cuccioli sono compagni non bestiame, e città come Yulin dovrebbero mettere in pratica queste parole e porre fine a questo vergognoso commercio di carne di cane”.
I dubbi e le incertezze
Per noi occidentali tutto questo è osceno. Anche se non più grave di moltissimi altri poveri animali che tutti i giorni vengono macellati. Anche noi abbiamo i nostri “festival” e le nostre mattanze, dove conduciamo poveri esseri viventi innocenti al macello tanto per compiacere un appetito smisurato di carne e pesce. Non ci sono solo i cuccioli di cane o gatto da salvare. Basti pensare ai cuccioli di tante altre specie animali che ogni giorno vengono torturati, maltrattati, picchiati selvaggiamente per puro piacere masochista e infine uccisi. Certo, la risposta potrebbe essere che non essendo considerati ufficialmente e legalmente “animali da compagnia”, la coscienza risulta “pulita”. Le domande da porsi sono: “I cuccioli sono tali di ogni specie, senza differenze? Perché tali massacri non suscitano la stessa indignazione?”
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