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Cagliari: SDR “Policlinico Universitario, gravissimi ritardi per esami istologici”

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“Gravissimi ritardi per conoscere l’esito di un esame istologico nel Policlinico Universitario di Monserrato. Tempi dilatati, in alcuni casi, fino a 90 giorni compromettono non solo la qualità della vita di chi deve affrontare la tortuosa strada per sconfiggere un tumore, ma moltiplicano i tempi delle cure e rischiano di condizionarne l’esito”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV” facendosi carico delle preoccupazioni e lamentele espresse ripetutamente all’associazione da pazienti con tumore al seno, e non solo, in cura nel Policlinico Universitario di Monserrato. Una situazione che richiede un immediato intervento per ripristinare il rispetto dei livelli essenziali di assistenza”.

“Aspettare l’esito di un qualunque esame diagnostico – osserva Caligaris – genera uno stato di ansia che si ripercuote sulla vita quotidiana dei/delle pazienti determinando crisi di panico e disturbi del sonno e del comportamento. Condizioni che gravano sulla famiglia, sui partner e, in particolare, sui figli e figlie minori, molto fragili nella relazione affettiva. L’attesa inoltre incide pesantemente sul protocollo di cura e sulle possibilità da parte dei medici di essere conformi ai principi di appropriatezza, presupposti indispensabili per una corretta condotta clinica che tuteli la/il paziente e le sue aspettative di vita”.

“Anche se si fosse verificato in un solo caso, novanta giorni di attesa per un esame istologico – sottolinea ancora Caligaris – sono un obbrobrio clinico e giuridico. Non rispetta quanto previsto dai LEA (livelli essenziali di assistenza), compromette il percorso verso la salute e la relazione di fiducia in cui medico e paziente condividono i passi verso un traguardo arduo ma non impossibile da raggiungere”.’

“Appare particolarmente grave che un così pesante ritardo si registri nel Policlinico Universitario considerato uno dei principali nosocomi dell’isola e caratterizzato da un alto indice di ricerca scientifica ma dove anche la Direzione Sanitaria pare sia affidata a un facente funzioni. Il compito dell’anatomopatologo non può prescindere da un rapporto di continuità terapeutica con l’oncologo. Il referto completa la diagnosi e rende possibile la personalizzazione della cura. Con questo importante apporto – conclude la presidente di SDR ODV – anche un esito infausto può generare sviluppi diagnostici e nuove prospettive di cura. Per superare le difficoltà la sanità in Sardegna ha bisogno di solide gambe, di appropriatezza e di attenzione verso i/le pazienti, specialmente in oncologia. Il cancro non è compatibile con i tempi dilatati”.

Fonte: comunicato stampa

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