La Polizia di Stato ha eseguito 33 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti al gruppo SCONVOLTS 1987, accusati a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati contro l’ordine pubblico, la persona e il patrimonio, commessi in occasione di manifestazioni sportive e spaccio di stupefacenti.
I provvedimenti, emessi dal GIP del Tribunale di Cagliari dispongono la custodia cautelare in carcere per 5 appartenenti al gruppo Ultrà, per altri 13 gli arresti domiciliari, 11 di loro sono destinatari di obbligo di dimora, mentre 4 sono sottoposti all’obbligo di firma.
C’è anche il dirigente del Cagliari ed ex giocatore rossoblù e della Nazionale Andrea Cossu tra gli indagati nell’operazione della Digos, finito nel registro degli indagati con un ruolo marginale e perché alcuni suoi comportamenti – secondo l’accusa – avrebbero indirettamente aiutato la sopravvivenza economica delle attività dei tifosi coinvolti nell’inchiesta. L’ex azzurro e calciatore rossoblù Andrea Cossu non faceva parte del sodalizio criminale, ma partecipava alle riunioni del gruppo di tifosi e aveva anche le chiavi della sede.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari- Direzione Distrettuale – Antiterrorismo e condotte dalla DIGOS e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione (DCPP/UCIGOS) sono state avviate nel 2019. Al vaglio dei poliziotti della DIGOS decine di episodi di violenza compresi tra settembre 2018, concomitanti con l’inizio del campionato di serie A 2018/2019, fino alla primavera di quest’anno.
Tra questi, l’aggressione ai tifosi del Napoli, nel dicembre 2018, presso una struttura ricettiva di Capoterra, una “spedizione punitiva” che alcuni tra gli indagati avrebbero attuato travisandosi e armandosi di mazze e bastoni. Allo stesso modo era stata organizzata l’aggressione nei confronti dei tifosi fiorentini, nel marzo dell’anno successivo.
Numerosi gli altri episodi che hanno coinvolto gli appartenenti agli SCONVOLTS in agguati perpetrati anche con lanci di sassi ai pullman che trasportano i tifosi ospiti da e verso scali portuali o aeroportuali e che hanno causato ferimenti o messo in pericolo l’incolumità delle persone.
Sono stati esaminati dagli agenti, inoltre, i vari episodi di disordini causati prima o dopo gli incontri calcistici. Tra i fatti più più recenti, in occasione dell’incontro Cagliari Napoli, 21 febbraio 2022, quando dopo la partita un centinaio di Sconvolts si era radunato in prossimità della curva Nord e hanno tentato di forzare lo sbarramento dei Reparti della Polizia di Stato, nel tentativo di raggiungere i tifosi ospiti.
In quell’occasione travisati e armati di bastoni avrebbero lanciato fumogeni, grossi petardi e sassi verso il settore e contro le forze dell’ordine. La Polizia di Stato aveva proceduto all’arresto in flagranza di 3 ultrà e alla denuncia di altri 8.
Gli investigatori della Polizia di Stato hanno scandagliato i numerosi fatti violenti, attraverso attività di osservazione e appostamento, mediante la visualizzazione di ore ed ore di filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza, istallati sia presso l’impianto sportivo, sia nei punti strategici della città.
Attraverso le analisi dei telefoni in uso agli indagati e le intercettazioni telefoniche, durante le conversazioni, il nocciolo duro del gruppo erano soliti chiamarsi “Frari”, i poliziotti hanno scoperto un vero e proprio sistema organizzato per compiere agguati, aggressioni violente nei confronti di ogni tifoseria che supportasse la squadra che di volta in volta competeva con la compagine casalinga. Tutto ciò senza disdegnare lo scontro con le Forze di Polizia, impegnate a garantire l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Inoltre, i soggetti indagati sarebbero coinvolti altresì in una fiorente attività di coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti, per lo più Marijuana, verosimilmente destinata anche a finanziare le attività del sodalizio e a sopportare i costi delle trasferte.
fonte: comunicato stampa
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