Proseguono anche a Cagliari le manifestazioni di dissenso contro le misure imposte dall’ultimo Decreto Legge del Governo Draghi e contro l’annuncio dell’obbligo vaccinale nelle scuole, che si profila sempre più concreto. Una due giorni di proteste, slogans, striscioni e bandiere, promosse da associazioni e movimenti apolitici e apartitici, ospitate ancora una volta da una Piazza Garibaldi chiassosa ma pacifica, gremita da oltre un migliaio di persone, mentre altre manifestazioni animavano i capoluoghi di pressoché tutte le province della Penisola. Sulla gradinata della scuola Alberto Riva, a prendere la parola sono stati diversi avvocati, medici, professionisti sanitari, attivisti. All’ordine del giorno, i temi che si avviano a tracciare un solco trasversale sempre più profondo all’interno della società civile: vaccinazione anticovid e green pass.
Is Pipius no si tocant: sabato è tornato in piazza il movimento Is pipiu no si tocant, promotore della manifestazione che il 24 luglio ha coinvolto oltre 5 mila persone al grido di “Libertà”. Tra gli altri, ha preso la parola Francesco Lombardini, ricercatore e medico odontoiatra di Cagliari: “Io non sottosto a quest’obbligo. Voglio creare qualcosa di nuovo che assecondi quello che ho studiato nella ricerca scientifica e che l’arte medica mi ha insegnato: l’eticità e l’assenza di conflitti di interesse, l’analisi critica dei dati, la libera informazione, i tempi della sperimentazione, il dubbio, tutti requisiti che sembrano mancare nello scenario che abbiamo di fronte oggi”. E’ intervenuto anche l’avvocato Michele Pappalardo, del foro di Catania, che ha sottolineato la discrepanza tra le misure del Governo Draghi e la risoluzione del Consiglio d’Europa che dispone che “è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta delle persone che non sono vaccinate” ricordando che “non si può definire questa terapia come un vaccino perché si tratta di un siero genico sperimentale”.
Tripudio della folla quando a prendere il microfono è stata Linda Corrias, avvocato di Cagliari, portabandiera dell’associazione Liberamente Umani, promotrice in tutta Italia di cause e ricorsi contro i provvedimenti dei Dpcm e dei Decreti degli ultimi due governi. “Qui ci sono vibrazioni alte, di livello Altro. Questa è una celebrazione della vita, della libertà, della dignità – così, tra i consigli e le strategie legali, ha portato il discorso su un piano etico e quasi spirituale – Qui ognuno di noi ha la sua competenza e io ringrazio ogni talento che è stato e che sarà elevato. Noi non ci contrapponiamo a qualcosa, noi affermiamo i nostri diritti. Noi non dobbiamo riprenderci la nostra libertà, non l’abbiamo mai ceduta ma la affermiamo e la viviamo”. Altri interventi hanno colorito la serata, quali quello del giornalista Tom Bosco e dello scrittore Enrico Balletto, accompagnato dall’accensione dei fumi tricolore.
Uniti si vince: venerdì sera è stata invece la volta del movimento Magliette bianche e dell’associazione “Uniti si vince” presieduta dal medico fisiatra Giuseppe Labate che in camice bianco, tra la commozione generale e gli applausi, ha dato lettura al giuramento di Ippocrate, quello che ogni medico presta prima di iniziare a svolgere la professione. Diversi i professionisti sanitari in divisa che hanno speso parole in difesa della libertà di scelta terapeutica, della prevenzione primaria e condiviso le esperienze di pazienti vittime di reazioni avverse al vaccino anticovid. Altro applauso seguito da un lungo minuto di silenzio, dedicato a Giuseppe De Donno, pneumologo di Mantova e padre della terapia al plasma iperimmune, trovato morto nei giorni scorsi, per il cui decesso è stata aperta un’inchiesta.
Si è riaccesa la piazza quando ha preso la parola l’avvocato di Roma, Alessandro Fusillo, noto in tutta Italia per le numerose cause collettive e individuali promosse contro i provvedimenti adottati nell’ultimo anno e mezzo di governo e per le dritte giuridiche fornite tramite video-tutorial sui social. “Contro questo nuovo anhenpass abbiamo tre armi: disobbedire alle imposizioni, boicottare le attività che lo applicano, agire in giudizio contro ogni sopruso”. E contro l’obbligo di vaccinazione in ambiente scolastico aggiunge: “C’è l’opportunità dell’educazione parentale. Sarà l’occasione buona per educare i nostri figli alla libertà di giudizio, non a essere automi”.
Italexit: Unico colore politico del fronte del dissenso, è stato quello di venerdì in Piazza Repubblica dove alcuni esponenti di Italexit, il partito di Gianluigi Paragone, hanno allestito un banchetto per una petizione contro il green pass. “Il popolo ha risposto con oltre 600 firme, contro questo strumento antidemocratico che ostacola la libera democrazia e la libera ripartenza delle imprese” ha commentato Gianmario Muggiri, coordinatore provinciale Italexit di Cagliari. La raccolta firme è in corso in tutta Italia e proseguirà nei prossimi giorni.
di Alessia Pillolla
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