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Cagliari: l’odissea di una centenaria per essere ricoverata

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A raccontarci l’episodio accaduto nella tarda serata di ieri, venerdì 28 gennaio 2022, presso il pronto soccorso del Brotzu, è una nostra lettrice.

Protagonista una nonnina di 100 anni, alla quale ieri pomeriggio il 118 ha riscontrato una polmonite e ritenuto necessario il ricovero urgente in ospedale per le adeguate cure. La centenaria nella sua abitazione, come da prassi, è stata sottoposta al test antigenico rapido per rilevare tracce di Covid19 che è risultato negativo. Giunta in ospedale con l’ambulanza all’anziana signora è stato fatto anche il test molecolare. In attesa del risultato, necessario a quanto pare per poter essere visitata, a quanto dichiarato dalla Signora che ci ha scritto, il medico di turno del pronto soccorso, avrebbe esposto i suoi pensieri riguardo le condizioni della paziente, in maniera tale da turbare i familiari.

“Il 118 l’ho chiamato alle ore 16:57, l’ambulanza è arrivata velocemente – ci scrive la nostra lettrice, nipote della centenaria che ha assistito ai fatti –  gli operatori del 118 sono stati molto professionali. Quando siamo giunti al pronto soccorso del Brotzu, mia nonna è stata sottoposta anche al test molecolare per escludere la positività al Covid. Intorno alle ore 22.55, il medico di turno è uscito fuori dal pronto soccorso per parlarci.  Si è mostrato da subito arrogante rivolgendosi a noi (io e mio zio) dandoci del tu. Ha detto che siamo degli irresponsabili a fare morire una donna di 100 anni in ospedale. Noi abbiamo ribadito che vedendo la nonna soffocare e senza strumenti è stato il caso di chiamare il 118. Arrivati loro hanno riconosciuto una polmonite e ritenuto opportuno portarla in ospedale per un ricovero. A questo punto questo medico del pronto soccorso dice che per una centenaria non c’è posto e prenderebbe il posto ad altri. Gli abbiamo fatto presente che non siamo più ai tempi di Sparta dove anziani e disabili venivano soppressi e gettati nella rupe Tarpea.”

Nel frattempo il test molecolare della malata è risultato negativo.

“Sono rabbrividita sentendo fare un discorso così da un medico che sceglie i pazienti da curare. – prosegue la nipote –  Anche i ragazzi del 118 erano senza parole sentendo quanto ha dichiarato. Ci ritroviamo ad avere medici che stanno lì solo per interessi economici e non per assistere chiunque abbia bisogno di assistenza e cure adeguate. Per fortuna, a mezzanotte circa, è stato chiamato un altro medico del pronto soccorso che ha accolto e assistito mia nonna, l’hanno ricoverata in medicina d’urgenza sempre al Brotzu. E ora speriamo che si riprenda.”

Abbiamo contattato, via mail, l’ufficio stampa dell’ospedale Brotzu che al momento non ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione a proposito.

Si ricorda che le generalità, a conoscenza della redazione di Ajonoas, vengono omesse nel rispetto della privacy e secondo la normativa vigente.

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