I Finanzieri del Comando Provinciale di Cagliari hanno eseguito una complessa attività di polizia economico-finanziaria nei confronti di un gruppo societario svizzero-tedesco attivo in Sardegna nel settore delle locazioni turistiche di immobili di elevato pregio.
Affittavano a turisti stranieri, attraverso una società immobiliare in Svizzera, un’agenzia di viaggi in Germania e una società di servizi in Italia, lussuose ville in Sardegna occultando i ricavi che solo sulla carta finivano in Svizzera, ma in realtà confluivano nella società italiana.
Gli accertamenti amministrativi, che hanno riguardato gli anni d’imposta dal 2013 al 2019, costituiscono l’esito di una più ampia indagine di polizia giudiziaria, scattata a dicembre 2019 e continuata fino ad ottobre 2021, condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cagliari e che, grazie all’analisi di migliaia di documenti, file informatici e di oltre 4000 conversazioni e-mail acquisiti nell’ambito di specifiche attività di perquisizione, hanno permesso di ricostruire l’effettiva operatività in Italia di una società svizzera.
Secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle, la società elvetica era una scatola vuota, priva di struttura organizzativa e agiva “nel triplice ruolo di gerente e conduttore nei rapporti con i proprietari italiani degli immobili, di proponente di servizi turistici attraverso l’agente di viaggi tedesco e, infine, di committente di una serie di prestazioni di servizi aggiuntivi svolti dai dipendenti della società residente in Italia”. Di fatto i finanzieri hanno svelato una “stabile organizzazione occulta”: la società Svizzera operava in Sardegna attraverso quella italiana, tanto che aveva nel nostro Paese i suoi dipendenti che si occupavano della stipula dei contratti, mentre gli italiani incassavano in contati il pagamento degli affitti. Le operazioni solo apparentemente avvenivano all’estero, ma tutto veniva perfezionato in Italia.
Dalle verifiche della Gdf risulta che la società italiana ha nascosto dal 2013 al 2019 ricavi da tassare per oltre 34 milioni di euro e oltre 17 milioni ai fini dell’Irap. Grazie alla fittizia divisione dei compiti delle tre società, è stata aggirata anche la normativa in materia di imposta sul valore aggiunto con una evasione di 4 milioni di euro di Iva. Al fine di occultare al Fisco italiano l’effettivo svolgimento dell’attività d’impresa in Sardegna, il gruppo societario ha utilizzato, per anni, articolati schemi societari e negoziali preordinati a dirottare i ricavi conseguiti in Italia, verso la Svizzera, in modo da poter beneficiare di un regime fiscale più vantaggioso e sfuggire alle regole tributarie del nostro Paese, sfruttando, appunto, i disallineamenti esistenti tra sistemi tributari diversi al solo scopo di trarre un indebito vantaggio fiscale.
Fonte: comunicato stampa GDF
Comment here