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Cagliari: intervista immaginaria a Laura Pausini fatta dagli alunni della “scuola Manno”

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Classe 1B – Scuola “Manno”

La Stella delle Notizie

Direttore: Elisabetta Ciacchi

Capo Redattore: Francesca Caterina Caolo

Redattori: Raha Tanisha Islam, Fatima Turab, Noemi Murru

Redattore addetto alle immagini: Noemi Murru

 

Laura Pausini, cantante italiana ed internazionale, ha iniziato la sua carriera nel 1993, vincendo Sanremo nella sezione novità con il brano “La Solitudine”. Classe 1974, ha 47 anni, una figlia ed è il simbolo del pop italiano contemporaneo nel mondo.

Impegnata da sempre nella lotta per la parità di genere e contro la violenza sulle donne, insieme ad altre famose ed illustri colleghe artiste, quest’anno per la prima volta è stata nominata come migliore interprete per la categoria “Migliore canzone Originale” agli Oscar.

Non ha vinto, ma ne esce, come sempre, vincitrice morale a testa alta.

Chi è Laura Pausini?

Una persona disciplinata

Nelle canzoni lei mette il suo vissuto.

Io canto quello che conosco. Devo identificarmi. Mi succede persino coi film. Al liceo guardavo “Twin Peaks” e volevo essere Laura Palmer. M’immaginavo sulla spiaggia, avvolta nella plastica, con Marco che veniva a salvarmi.

Perciò tutto vero, tradimento di Marco incluso?

Io lo ringrazio sempre: “Se non mi avessi tradita, non sarei diventata cantante”.

E lui?

Lui nega sempre. Io però posso dire nome e cognome della ragazzina, aula in cui si sono baciati, posizione precisa: sotto la carta geografica dell’Italia.

Impossibile cantare esperienze che non conosce?

Conosco poche cose, le mie esperienze sono state soprattutto legate al mondo della musica, non quello normale, da cui sono praticamente uscita a meno di 18 anni. Per questo canto solo di ciò che conosco veramente.

Sente di essersi persa qualcosa?

Qualcosa si, ma fortunatamente sto recuperando parte delle esperienze perse con mia figlia: siamo state tre volte a Disneyland Orlando e una a Disneyland Paris, e mi sono divertita proprio come una bambina.

Situazioni particolari in cui si è trovata?

In Germania, durante una trasmissione televisiva del mattino. Io canto e a un certo punto entrano delle galline. Ora ho una certa paura dei volatili, ma ho finito comunque di cantare la mia canzone.

Era stata avvisata delle galline?

No. In seguito ho scoperto che in quella trasmissione era la norma avere animali in studio: galline, conigli…!

Candidata agli Oscar per Miglior canzone Originale: Sanremo batte gli Oscar?

Se guardi come ho cantato a Sanremo quest’anno e come ho cantato agli Oscar, non c’è paragone.

Agli Oscar non avevo paura, era tutto sotto controllo: ero emozionata, ma ero più felice e gasata. Invece a Sanremo… Non c’è niente da fare, io lì ho paura, si vede che è il posto dove sono cresciuta e nata ed è cambiata la mia vita. E lì sento che devo cantare meglio di sempre e alla fine, probabilmente, è troppo grande la responsabilità dentro di me e quindi non canto mai bene.

Come sono stati gli Oscar? Che emozione è stata per te?

Quando è arrivata la nomination, è stata una botta di adrenalina e di emozione, ma anche di paura.

La nomination è arrivata il 15 marzo, che è l’anniversario della scomparsa di mia nonna. Mi sentivo come se fosse stata lei a proteggermi. Ho cominciato ad avvertire un senso di vuoto, mi chiedevo: “Se arriva l’Oscar, cosa faccio dopo?”.

Da quando ho vinto Sanremo mi alzo la mattina e mi sento, a volte… non inadeguata, perché non è il termine esatto, mi sento come se non stessi restituendo tutto quello che ho ricevuto.

Ansia da prestazione?

Mi hanno detto che esiste un’espressione, “la febbre dell’artista”, però è proprio la paura di non essere in grado di affrontare quello che verrà. E, ovviamente, l’Oscar significa paura all’ennesima potenza, anche se devo dire che, adesso che l’ho vissuto, posso testimoniare che niente, per me, è come Sanremo. Niente.

La sua paura più grande?

Quando ero giovane, vent’anni fa, avevo paura di perdere la voce.

Oggi?

Perdere la memoria.

Fonti: lofficelitalia.com, corriere.it

 

 

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