Il 6 e il 7 marzo 2020 sui campi in terra battuta del Tennis Club Cagliari di Monte Urpinu, si affronteranno Italia e Corea del Sud per disputare il turno preliminare della Coppa Davis 2020. Molte le polemiche sul perché in un momento di emergenza per il coronavirus gli incontri non siano stati rimandati anche perché dalla Corea del Sud è partita l’emergenza sanitaria. Anche il senatore sardo Gianni Marilotti, Presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio Storico del Senato della Repubblica, non se lo spiega e in una nota comunica che dal Ministro dello Sport, Sapadafora, non ha mai ricevuto nessuna motivazione nonostante le sue numerose richieste “Avrei voluto – scrive il senatore – avere gli strumenti per capire come mai – in un quadro non uniforme di provvedimenti assunti da governo e federazioni sportive a proposito di gare ed eventi – si fosse sentita la necessità di confermare lo svolgimento della sfida fra Italia e Corea del Sud, posto che quest’ultima squadra – e intendo non solo i cinque atleti convocati ma un’intera delegazione composta da tecnici, fisioterapisti, accompagnatori, sostenitori – arriva dalla parte del mondo in cui il coronavirus si è originato e poi diffuso con particolare virulenza.” Marilotti non ha risposte da dare ai molti cittadini che gli chiedono conto di questa situazione “Posto che le informazioni ricevute a Cagliari, . prosegue il senatore – da autorità istituzionali e sanitarie rimandavano a Roma e a un via libera arrivato direttamente dal governo, ho più volte – e con vari mezzi – provato a contattare il ministro dello Sport Spadafora, che non ha ritenuto di rispondermi, né di richiamarmi, né di farmi contattare da altri. Allo stato non ho dunque risposte da dare, anche se non smetterò di cercarle.” Nonostante tutto il penta stellato senatore resta preoccupato “Ho però un’inquietudine nuova, legata a un resoconto giornalistico a proposito di quanto riferito dagli stessi componenti della delegazione coreana giunta a Cagliari, peraltro ancora incompleta, causa di alcuni blocchi in corso in aeroporti del Medio Oriente: “Al nostro arrivo a Roma non abbiamo dovuto sottostare a nessun controllo, una verifica sulla temperatura corporea l’abbiamo subita solo all’aeroporto di Cagliari”.
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