Come previsto dall’art. 1 della L.R. 11/1995, che prevede che gli organi di amministrazione degli Enti partecipati dalla RAS scadano il 180° giorno successivo all’insediamento del Consiglio regionale, in data 6 Ottobre, cesseranno le funzioni del CdA della Fondazione Sardegna Film Commission nominato nel Dicembre 2019.
Siamo stati nominati dal Governo di centro destra (per gli appassionati della politica, nominati dal centro “moroteo”), e ne siamo fieri, ma, consci dell’importante incarico istituzome prionale ricevuto, mai siamo stati di parte! Sempre, abbiamo lavorato, in maniera disinteressata, per gli interessi collettivi dell’industria cinematografica.
Sono stati anni intensi, dapprima caratterizzati dai problemi sul comparti dati dall’emergenza COVID, successivamente dalla ripresa delle produzioni, con interessanti produzioni sarde arrivate a concorrere ai festival di Roma, Torino, Bari e Venezia e, spesso, ottenendo riconoscimenti e premi da parte del pubblico e dalla critica.
Il CdA uscente ha lavorato alacremente per senso del dovere, nonostante alcuni, specie negli ultimi mesi, abbiano preferito remare contro.
Negli ultimi mesi, sono state presentate le diverse rendicontazioni, che la Satta non aveva chiuso ovvero:
1. Convenzione fondo ordinario RAS 2023;
2. Convenzione fondo per le attività RAS 2023;
3. Campus 2023;
4. NAS 2023;
5. Attrazione di Capitali 2023;
6. Sa die de sa Sardigna 2023;
7. Aspal 2023.
In questi mesi, sono state presentate le rendicontazioni dei progetti finanziati, per un totale di oltre 4 milioni di euro, che hanno consentito alla Fondazione di ricevere i saldi sugli stessi contributi erogati e hanno permesso alla Fondazione di poter avere le risorse per svolgere la funzione primaria di promozione del compartire e di dare assistenza e servizi alle imprese operanti in Sardegna.
Per senso del dovere e per rispetto della Istituzione che ci ha nominato, i Consiglieri gratuitamente (il CdA non riceve né un’indennità, né un emolumento, ma un “gettone di presenza”, quantificato in 30 Euro a riunione), hanno dedicato tempo, per supportare gli uffici, per incontrare gli operatori, per creare nuove occasioni per promuovere la Sardegna, come location in cui girare film.
Ci piace evidenziare come, a fronte di una errata abitudine (che vigeva in Film Commission) di ricorrere a forme di lavoro precario, talvolta addirittura abusate, il CdA uscente, nel rispetto della normativa di settore (il decreto Madia n. 75/2017), ha avviato e concluso un percorso di stabilizzazione del personale precario.
La Fondazione, sino al 2023, aveva una sola dipendente a tempo indeterminato e numerosissime collaborazioni, che si reiteravano di anno in anno. Solo nel 2022, grazie all’attività di impulso del CdA uscente, venne fatta una selezione pubblica, per titoli e colloqui, per l’assunzione a tempo determinato di 6 figure.
Nel 2023, il CdA, ritenendo non più possibile, proseguire con forme di collaborazione precaria, anche sulla base di apposita richiesta di alcuni dipendenti e sindacati, avviò un percorso volto alla stabilizzazione di personale precario, anche al fine di prevenire eventuali contenziosi, nel rispetto della normativa di settore (il decreto Madia n. 75/2017).
Terminiamo il nostro mandato, orgogliosi del lavoro fatto, consapevoli di aver lavorato per l’intero comparto, cercando di dare a tutti la possibilità di affacciarsi nei panorami nazionali ed internazionali.
Ci sia concesso evidenziare alcune cose che, probabilmente, non sono giunte all’opinione pubblica. Gli scorsi giorni abbiamo approvato il bilancio consuntivo che evidenzia, per l’anno 2023, una perdita
di 1.300.000,00: perdita – lo sottolineiamo – riconducibile alla precedente direzione.
Non entriamo nel merito del perché si sia creato questo buco: spetterà ad altri soggetti valutare se chi dirigeva la Film Commission ha operato secondo il criterio del “buon padre di famiglia”, se si sia operato consapevoli che la Fondazione Sardegna Film Commission gestisce denari pubblici e, infine, se l’organo deputato a controllare i conti nella Fondazione, li abbia controllati.
Evidenziamo, unicamente, che, quando abbiamo evidenziato l’esistenza di una consistente perdita nel Bilancio, avevamo ragione. Ed, invece, l’attuale governo di centro sinistra, anziché convocarci per sentirci e stabilire insieme il da farsi, ha cercato di commissariare il CdA della Fondazione, facendo prevalere la logica degli interessi di parte alla promozione e difesa del comparto cinematografico.
Ci spiace che fino ad oggi, il governo di centro sinistra, pur avendo, con la manovra di Agosto 2024 una cospicua somma da programmare (superiore ai 500 milioni di Euro), non abbia trovato le risorse da destinare a coprire il buco presente nel bilancio della Fondazione Sardegna film Commission.
Nella Legge che ha programmato ben 500 milioni di euro, sono tanti i beneficiari di “contributi a pioggia”, la cui logica non è certo la meritocrazia o il benessere dei sardi, anzi!
Destinatari specifici e particolari, ben individuati con Legge, ben distanti dall’interesse pubblico e lontani anni luce da come dovrebbe essere speso il denaro pubblico.
Con rammarico, delusione prendiamo atto che né la Presidente della Regione né l’Assessore della Pubblica Istruzione, pur consapevoli della gravità della situazione e della necessità di porvi rimedio in
via immediata, non hanno voluto ricevere, neanche una volta, l’attuale CdA, nonostante le diverse lettere inviate con cui era stato chiesto un incontro.
Con stupore, abbiamo preso atto della incomprensibile delibera del 24 luglio 2024, con cui è stato nominato un nuovo CdA, nonostante, secondo le norme regionali in vigore, il nostro CdA rimaneva rimasto in carica fino al 6 Ottobre 2024 (la L.R. 11/1995 prevede che gli organi di amministrazione degli Enti partecipati dalla RAS scadano il 180° giorno successivo all’insediamento del Consiglio regionale, e dunque, il 6 Ottobre). La Delibera del 24 luglio 2024, n. 26/12 (Rinnovo del CdA della Fondazione Sardegna Film Commission) è stata irrituale ed illogica e con alcuni passaggi illegittimi (vedasi la nomina del nuovo Presidente disposto dalla giunta, quando tale organo viene votato dal nuovo CdA al proprio interno);
Difatti, nella delibera non veniva revocato l’attuale CdA (sarebbe stato illegittimo e contrario alla citata L.R. 11/1995), visto che la Legge non attribuisce questa facoltà alla Giunta.
Ed il giorno dopo l’approvazione della delibera, l’Assessore della Pubblica Istruzione inviava una lettera con cui invitava a volersi limitare esclusivamente all’approvazione del bilancio 2023: chiara ed illegittima intromissione della politica nella gestione, – da oltre 30 anni, vige una Legge che attribuisce ai componenti di una Giunta il solo potere di indirizzo politico – inquadrabile solo come una intimidazione e/o un tentativo di mettere un bavaglio all’attività di moralizzazione che stavamo portando avanti.
La nota non era neanche necessaria: sempre abbiamo operato, con senso del dovere e delle istituzioni, noi non ci siamo resi responsabili di sperpero di risorse pubbliche e abbiamo utilizzato i denari pubblici con grande parsimonia.
Negli ultimi mesi, proprio per evitare polemiche o incomprensioni, ci siamo astenuti dal partecipare agli eventi in cui la nostra presenza istituzionale sarebbe stata legittima e forse anche opportuna.
Nel concludere, avendo a cuore le sorti della Fondazione che abbiamo guidato in questi 5 anni, ci auguriamo che il Consiglio regionale voglia destinare un contributo straordinario alla Fondazione Sardegna Film Commission, destinato alla copertura della acclarata perdita di bilancio, ricordando che l’eventuale mancata copertura, da parte della RAS, della perdita di Bilancio consuntivo 2023 della Fondazione, potrebbe generare gravi danni al comparto e al futuro stesso della medesima Fondazione.
Cagliari, 4 Ottobre 2024
I consiglieri di Amministrazione
Fondazione Sardegna Film Commission
Michela Pirrigheddu
Giorgio Ariu
Elisabetta Mocci
Fonte: comunicato stampa
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