BRUXELLES – La Banca centrale europea decelera sul rialzo dei tassi di interesse ma al tempo stesso spinge per velocizzare il ritmo di riduzione dei suoi stock di titoli. L’istituzione monetaria ha operato un nuovo aumento dei tassi di interesse di riferimento per l’eurozona, ma che essendo pari a 25 punti base segna u rallentamento della dinamica nella stretta monetaria. Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento sale al 3,75% il valore più elevato dall’ottobre del 2007.
Il rialzo operato oggi segue un primo aumento da 50 punti base nel luglio di un anno fa, 2 aumenti da 75 punti base a settembre e novembre e 3 ulteriori incrementi (a dicembre, febbraio e marzo) da 50 punti base. Il tasso sulle operazioni marginali sale al 4%, quello sui depositi parcheggiati dalle banche commerciali presso la stessa istituzione sale al 3,25%.
La decisione, in linea con le attese prevalenti, giunge mentre la dinamica del credito bancario nell’eurozona ha mostrato nuovi segnali di rallentamento dopo le strette monetarie già operante. E mentre l’inflazione, che resta elevata e pari al 7% nell’eurozona (a fronte di un obiettivo della Bce che la vorrebbe al 2%) potrebbe segnare ulteriori calmieramenti nei mesi a venire, anche in base agli sviluppi dei prezzi alla produzione e dei cali dell’energia. Per spiegare le decisioni a breve la presidente Bce, Christine Lagarde terrà una conferenza stampa.
Parallelamente la Bce ha annunciato che prevede di interrompere del tutto i rinnovi di titoli accumulati con il programma di acquisti App a partire dal prossimo luglio. Fino alla fine di giugno questi rinnovi avverranno in maniera limitata e controllata, in modo da operare una riduzione (con modalità “passiva”) dello stock di titoli pari a 15 miliardi di euro al mese. La successiva fase di riduzione dipenderà dall’ammontare di titoli che giungeranno a maturazione, come confermano fonti della Bce.
La decisione implica sia un aumento del ritmo della riduzione del portafogli di titoli del piano App, che prevalentemente è composto da titoli pubblici, sia una marcata oscillazione di come avverrà questa riduzione in base alle previste scadenze di bond. Ad esempio, secondo una tabella fornita dalla Bce per luglio sono previsti in scadenza bond per 30,972 miliardi di euro, per settembre 17,88 miliardi, per ottobre 21,245 miliardi e per novembre per 52,491 miliardi di euro.
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