MILANO – La pelle dei neonati e dei bambini non è ancora strutturalmente e fisiologicamente sviluppata come quella degli adulti. È ancora ‘immatura’ e necessita di maggiori accortezze e di prodotti cosmetici ad hoc che rispettino le peculiari caratteristiche di una pelle particolarmente fragile e delicata. Importante, va sottolineato che anche la fascia d’età fa la differenza, sia per le questioni legate all’evoluzione della struttura della cute e dei suoi annessi, sia per i diversi comportamenti e abitudini che nel tempo mutano crescendo, con il variare dello stile di vita. Per fare un esempio basta ricordare come deve cambiare la protezione solare: per i neonati (0-6 mesi) si sconsiglia l’esposizione diretta e indiretta, i bambini da 6 a 36 mesi in caso di esposizione devono essere protetti con SPF alto o molto alto, mentre i bambini tra i 3 e i 12 anni possono esporsi al sole in modo programmato e con una protezione in relazione al fototipo individuale.
“Tra le principali differenze morfo-funzionali tra la pelle del bimbo e quella dell’adulto” spiega la dottoressa Alessandra Vasselli, cosmetologa e membro del consiglio direttivo AIDECO “sono il suo spessore, l’attività delle ghiandole sebacee e sudoripare, il pH, il contenuto di melanina e molte altre. L’epidermide è infatti molto più sottile, presentando una minor efficienza della sua funzione di barriera. Questo comporta una maggiore vulnerabilità della pelle dell’infante che potrà in conseguenza essere soggetta più frequentemente ad arrossamenti, irritazioni e disidratazione”.
Inoltre, in questa prima fase di vita il pH cutaneo, il cui valore dovrebbe essere mantenuto acido (tra 4 e 5) per impedire la proliferazione dei microbi, rimane pressoché neutro (circa 6) e questo rende la pelle meno protetta dagli agenti patogeni che potrebbero causare l’insorgenza di patologie cutanee. Un’altra consistente differenza tra la cute del bambino e quella dell’adulto dipende dalla diversa (parziale) funzionalità dei melanociti (le cellule della pelle che producono la melanina) che comporta una minore produzione del pigmento e quindi una minore protezione dagli effetti dei raggi ultravioletti. I melanociti diventeranno funzionali solo al raggiungimento dei due anni di età ed è quindi essenziale proteggere i bambini dal sole con particolari accortezze, perché ancor più soggetti alla comparsa di eritemi solari.
“Una pelle così fragile e bisognosa di protezione necessita quindi di cosmetici specifici, anche definiti ‘paidocosmetici’. Il Regolamento europeo sui prodotti cosmetici (1223/2009) contiene indicazioni relative ad una particolare e maggiore attenzione da porre per la valutazione della sicurezza dei prodotti cosmetici rivolti ai bambini di età inferiore ai 3 anni verso quanto non si faccia già per i cosmetici indicati per gli adulti. Alla base dello sviluppo di qualsiasi ‘prodotto cosmetico baby’ sono basilari alcuni criteri specifici da rispettare come per esempio formulazioni molto semplici con pochi ingredienti selezionati e materie prime ritenute ‘ipoallergeniche’, ossia con basso potere sensibilizzante/irritante. La profumazione, così come la presenza di conservanti, dovrebbe essere ridotta alla concentrazione minima necessaria al fine di ridurre il più possibile la comparsa di fenomeni quali allergie e irritazioni” continua la dottoressa Vasselli. La triade di atti cosmetici fondamentali per della cura della pelle del bambino si compone di detersione, idratazione e protezione. La detersione è sicuramente il primo e più importante atto cosmetico.
Un buon detergente deve essere efficace ma delicato, privo di sostanze che possono provocare irritazioni o sensibilizzazioni, deve rispettare la cute e non impattare negativamente sull’idratazione. Durante il bagnetto è importante che l’acqua non sia troppo calda ed è consigliabile miscelare il detergente nella vasca, piuttosto che applicarlo direttamente sulla pelle. Per l’asciugatura dopo l’igiene, si consiglia di utilizzare un asciugamano in cotone morbido e assorbente, senza frizionare o sfregarlo sulla pelle. Bisogna tener conto poi che ogni area del corpo necessiterebbe di un detergente specifico. Per il viso e il corpo è possibile utilizzare latti, gel e creme detergenti, oli da bagno o anche salviette umidificate con tensioattivi delicati. Per i capelli e il cuoio capelluto è importante scegliere uno shampoo delicato, con un pH simile a quello lacrimale (6,3-8,6) in modo tale da non provocare sensazione di bruciore agli occhi. Per l’igiene intima il prodotto detergente deve avere un pH neutro e per l’igiene orale esistono in commercio dentifrici specifici per i bambini.
Dopo è fondamentale idratare e proteggere la pelle tramite sostanze emollienti, idratanti e decongestionanti/lenitive. Tra le materie prime più utilizzate per i paidocosmetici: il burro di karité, l’olio di mandorle dolci, l’olio di crusca di riso e l’olio di germe di grano. Tra le molteplici sostanze idratanti, le più utilizzate sono di origine vegetale, come l’estratto di avena, di malva, di altea e di calendula. Gli attivi della camomilla, bisabololo e apigenina, oltre all’acido glicirretico (estratto dalla liquirizia) svolgono invece un’azione lenitiva. Altre accortezze devono essere attuate per la zona del pannolino che spesso è soggetta ad arrossamenti e irritazioni, pre-manifestazione della cosiddetta ‘dermatite da pannolino’. È fondamentale mantenere la zona sempre pulita e applicare creme o paste protettive, come quelle contenenti ossido di zinco.
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