Il Cipe ha accolto la richiesta della Regione Sardegna di poter utilizzare le risorse ancora disponibili, circa 14 milioni di euro destinati ai servizi di cura per l’infanzia per la fascia d’età 0-3 anni, per finanziare interventi a sostegno dei nidi colpiti duramente dagli effetti negativi dell’emergenza sanitaria.
Il presidente Solinas ha espresso tutta la sua soddisfazione per il traguardo raggiunto: “Difendere le strutture per l’infanzia significa sostenere le famiglie in questa fase difficile. Il Governo ha riconosciuto la validità della nostra proposta che punta a difendere l’intero sistema dei servizi educativi per l’infanzia. Preservare le strutture per la prima infanzia, pubbliche e private, significa garantire che i territori e le comunità dell’Isola non perdano servizi indispensabili per le nostre famiglie”.
Solinas ha poi aggiunto: “Un programma che si inserisce in una cornice di interventi a tutto campo che abbiamo portato avanti per garantire ai sardi una ripartenza che non lasci nessuno indietro. Sviluppo economico, lavoro e famiglia sono pilastri che abbiamo il dovere di sostenere e su cui poggia il futuro della nostra Isola”.
Ad esprimere la soddisfazione per quanto accaduto anche gli assessori della Programmazione, Giuseppe Fasolino e dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Mario Nieddu: “Una riprogrammazione dei fondi che ritenevamo necessaria per rispondere alla situazione d’emergenza determinata dalla pandemia.Tre gli indirizzi d’intervento individuati dalla Giunta e approvati da Roma: supporto ai Comuni in cui si trovano le strutture per la prima infanzia, pubbliche e private, attraverso un contributo destinato alla copertura dei costi di gestione, compreso il costo del personale; progettazione di servizi educativi di supporto alla famiglia, con particolare attenzione ai bambini disabili; investimenti per l’ampliamento e ristrutturazione degli spazi per garantire il distanziamento, anche nei nidi domiciliari. “Nell’attuale contesto sociale ed economico della Sardegna dare sostegno ai servizi per la prima infanzia, significa dare un segnale forte contro lo spopolamento del nostro territorio”.
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