Il personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a misure cautelari personali e patrimoniali disposte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari nei confronti di sei persone gravemente indiziate, unitamente ad altri quattro indagati denunciati a piede libero, per i delitti di associazione per delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, alla truffa, al riciclaggio ed autoriciclaggio, per aver costituito un reticolo di società finanziarie, anche di diritto estero, strumentali al procacciamento di clienti.
È il bilancio dell’operazione coordinata dalla Procura di Cagliari su una maxi truffa con il cosiddetto “schema Ponzi” che vede come vittime migliaia di persone in tutta Italia e che ha portato al sequestro di beni immobili, tra i quali un albergo a Sardara nel Cagliaritano, per un valore complessivo di 4,5 milioni di euro.
Proprio grazie alle predette società gli indagati hanno, in assenza delle prescritte autorizzazioni, un’attività finanziaria promuovendo la compravendita di strumenti finanziari dietro la promessa di profitti elevati, pari al 5% lordo mensile, ripagando gli incauti investitori, idealmente rassicurati da rendimenti particolarmente favorevoli in tempi molto brevi, con fondi raccolti presso nuovi clienti applicando il noto “schema Ponzi”; ciò, finché non è “crollata” la catena di raccolta del denaro.
Alla prima scadenza annuale dell’investimento, infatti, solo alcuni investitori sono rientrati in possesso di parte delle somme investite e la maggior parte di essi non ha ottenuto alcun rendimento, né la restituzione dei capitali raccolti sull’intero territorio nazionale, per circa 5 milioni di euro, ai danni degli ignari risparmiatori. Le indagini, partite nel 2018, hanno visto l’arresto dell’ex broker finanziario Roberto Diomedi, 51 anni, di Sinnai. Ai domiciliari è andata la sorella di 46 anni, obbligo di dimora invece per un 41enne, un uomo di 39 anni, una 33enne e un 35enne. Mentre le Fiamme Gialle hanno eseguito il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca anche per equivalente, di beni e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di oltre 4.500.000 euro nei confronti del dominus dell’organizzazione, per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio. Tra i beni sequestrati vi sono disponibilità finanziarie, quote societarie ed una struttura alberghiera ubicata dell’hinterland cagliaritano, del valore stimato di circa 1.500.000 euro, la cui acquisizione da parte del dominus dell’associazione criminale è avvenuta mediante il coinvolgimento di un prestanome.
L’attività investigativa svolta dal Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari nasce a seguito delle denunce di truffa sporte da diversi cittadini Cagliaritani.
Fonte: comunicato stampa e Ansa
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