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APPROVATO IL FAMILY ACT

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Il 'Family act', ossia le misure a sostegno delle famiglie redatto dalla ministra alle Pari Opportunità Elena Bonetti, è stato varato nella serata di ieri 11 giugno 2020, dal Consiglio dei ministri.

Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri, giovedì 11 giugno 2020, alle ore 19.00 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro.

Durante la seduta, su proposta del Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo, è stato varato il Family Act.

Il disegno di legge delega il Governo ad adottare misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia. 

Come si legge nel comunicato dei Consigli dei Ministri n° 51 “Il testo delinea la cornice normativa e le scadenze temporali entro le quali il Governo sarà chiamato ad approvare i decreti legislativi di attuazione della delega, con l’obiettivo di sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, valorizzare la crescita armoniosa delle bambine, dei bambini e dei giovani e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile.”

Il Presidente Conte con i Ministri Bonetti (Pari Opportunità e Famiglia) e Catalfo (Lavoro e Politiche Sociali) durante le dichiarazioni alla stampa al termine della riunione del Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi, 11/06/2020 - Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i Ministri Elena Bonetti (Pari Opportunità e Famiglia) e Nunzia Catalfo (Lavoro e Politiche Sociali) durante le dichiarazioni alla stampa al termine della riunione del Consiglio dei Ministri. Immagini messe a disposizione con licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT

Principi e criteri direttivi

Nell’esercizio delle deleghe previste, il Governo dovrà attenersi ai seguenti principi e criteri direttivi:

  • assicurare l’applicazione universale di benefici economici ai nuclei familiari con figlie e figli, secondo criteri di progressività basati sull’applicazione di indicatori della situazione economica equivalente (ISEE), tenendo anche conto del numero delle figlie o dei figli a carico;
  • promuovere la parità di genere all’interno dei nuclei familiari, favorendo l’occupazione femminile, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, anche attraverso la predisposizione di modelli di lavoro volti ad armonizzare i tempi familiari di lavoro e incentivare il lavoro del secondo percettore di reddito;
  • affermare il valore sociale di attività educative e di apprendimento, anche non formale, dei figli, attraverso il riconoscimento di agevolazioni fiscali, esenzioni, deduzioni dall’imponibile o detrazioni dall’imposta sul reddito delle spese sostenute dalle famiglie o attraverso la messa a disposizione di un credito o di una somma di denaro vincolata allo scopo;
  • prevedere l’introduzione di misure organizzative, di comunicazione e semplificazione che favoriscano l’accesso delle famiglie ai servizi offerti e la individuazione degli stessi.

Le principali scadenze

Le principali scadenze temporali previste per l’adozione dei singoli provvedimenti attuativi sono:

  • entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge di delega un decreto legislativo istitutivo dell’assegno universale recante il riordino e la semplificazione delle misure di sostegno economico per le figlie e i figli a carico, nonché uno o più decreti legislativi per la istituzione e il riordino delle misure di sostegno all’educazione delle figlie e dei figli;
  • entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi di potenziamento, riordino, armonizzazione e rafforzamento della disciplina inerente i congedi parentali, gli incentivi al lavoro femminile, le misure di sostegno alle famiglie per la formazione delle figlie e dei figli e per il conseguimento dell’autonomia finanziaria.
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