“Con l’aggiornamento del ‘Piano regionale dei rifiuti urbani’ possiamo garantire la rispondenza dei criteri di pianificazione agli obiettivi della normativa comunitaria e nazionale, oltre ad efficienza, efficacia, sostenibilità, inclusa la tutela dei beni culturali e paesaggistici, ed economicità dei sistemi di gestione in tutto il territorio regionale”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, dopo l’approvazione, da parte della Giunta regionale, della delibera che definisce gli indirizzi per il ‘Piano regionale’ e per predisporre il disegno di legge sulle “Norme per l’attuazione in Sardegna della gestione sostenibile dei rifiuti e l’istituzione dell’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani della Sardegna”.
Il ‘Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani’ è caratterizzato da alcune fasi (prevenzione della produzione dei rifiuti; preparazione per il riutilizzo; riciclaggio o recupero di materia; recupero di altro tipo; smaltimento) e, tra gli obiettivi a lungo termine, ha quelli di ridurre lo smaltimento in discarica e di aumentare sia la preparazione per il riutilizzo sia il riciclaggio dei principali flussi di rifiuti, come i rifiuti urbani e quelli di imballaggio. Inoltre, gli obiettivi del Piano sul contenimento della produzione di rifiuti urbani e sull’implementazione delle percentuali di raccolta differenziata (validi al 2022) sono inquadrati come tappa intermedia verso obiettivi ancora più ambiziosi da raggiungere nel lungo termine (2030).
“Considerando il ‘Programma nazionale di gestione dei rifiuti’ e le nuove disposizioni sulla gestione dei rifiuti urbani, nell’aggiornamento del ‘Piano regionale’ adotteremo alcuni indirizzi e le opportune azioni per la loro realizzazione – ha aggiunto l’assessore Porcu – Tra queste, la mappatura dei flussi di rifiuti urbani e dei rifiuti derivanti dal loro trattamento; il monitoraggio dell’efficacia dell’applicazione della ‘tariffa puntuale’; il completamento della transizione verso efficaci sistemi di raccolta differenziata; la promozione di filiere di riciclo, anche attraverso l’attuazione di sistemi di micro-raccolta e attività di compostaggio sul luogo di produzione; la collaborazione con enti di ricerca per realizzare filiere di riciclo innovative e sperimentali; l’efficientamento, l’ammodernamento e il completamento degli impianti nel territorio regionale; la promozione dell’obbligo di utilizzo di materiali riciclati nei capitolati per la fornitura di beni e servizi; lo sviluppo di politiche integrate di controllo del territorio contro l’abbandono e la dispersione dei rifiuti; evitare un’eccessiva frammentazione dei servizi pubblici locali e sostenere le amministrazioni locali con una governance a livello centrale; migliorare la qualità delle gestioni degli impianti di gestione dei rifiuti urbani”.
“Le scelte che il ‘Piano dei rifiuti urbani’ dovrà compiere saranno finalizzate al conseguimento del miglior bilancio economico-energetico-ambientale sia a livello locale, ottimizzando dal punto di vista tecnico e gestionale la fase della raccolta, sia a livello globale, contraendo i trasporti, aumentando i quantitativi di materiali recuperati, ottimizzando la filiera del recupero di materia e di energia”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.
Fonte: Regione Sardegna
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