Mela contro pera.
Non si tratta di consigli alimentari, ma di una controversia legale: se la mela in questione è quella di Apple, allora la situazione diventa molto più interessante. Il colosso di Cupertino ha manifestato tutta la propria potenza con un’azione legale ai danni di una piccola realtà imprenditoriale, accusata di aver creato e utilizzato un logo troppo simile alla nota mela, tanto da poter potenzialmente creare un danno d’immagine al marchio.
A darne notizia è la stessa realtà finita sotto accusa, la Prepear, che già dal nome lascia chiaramente intendere perché sia stata scelta una pera come logo.
Spin-off di Super Healthy Kids, il progetto online sviluppato dalla dietista Natalie Monson che persegue la mission di “aiutare i genitori a nutrire i propri figli con cibi più sani attraverso ricette, idee, suggerimenti, programmi alimentari e altro ancora”, Prepear è una app lanciata circa 5 anni fa che aiuta gli utenti a scoprire ricette, pianificare i pasti, creare liste della spesa e organizzare le consegne di generi alimentari.
Ma la titolare non ci sta ad acconsentire passivamente alla richiesta di rinuncia o modifica al logo, e dà così il via alla battaglia legale a colpi di social, con tanto di hashtag #savethepearfromapple ed il lancio di alcune petizioni online.
“Apple ha fatto questo a dozzine di altre piccole aziende con il logo a forma di frutta – lamenta la Monson in un post su Instagram – e molte hanno scelto di abbandonare il proprio logo o chiudere i battenti. Mentre il resto del mondo fa di tutto per aiutare le piccole imprese durante questa pandemia, Apple ha scelto di perseguire la nostra piccola impresa”.
L’obiettivo della battaglia di Prepear è duplice: salvare la pera persuadendo Apple ad abbandonare l’azione legale ed allo stesso tempo prendere posizione contro la sua aggressività verso le piccole imprese, come dichiarato anche nella petizione lanciata su Change.org, “Save the Pear from Apple! End Apple’s Aggressive Opposition of Businesses with Fruit Logo” che, minuto dopo minuto, sta raccogliendo nuovi firmatari.
“Ci stiamo difendendo da Apple – dichiara Natalie Monson – non solo per mantenere il nostro logo, ma per inviare un messaggio alle grandi aziende tecnologiche”.
La maggior parte delle piccole imprese non puó permettersi le decine di migliaia di dollari necessarie per combattere contro Apple.
La piccola realtà imprenditoriale, per poter sostenere la propria posizione, si è trovata costretta a versare già migliaia di dollari ed a licenziare uno dei membri del piccolo team composto da sole cinque persone.
Comment here