Intervistato da Frankfurter Allgmeine Zeitung sulla transizione dell’industria automotive, il CEO di Audi, Duesmann, ha ammesso come i benefici dei nuovi motori a combustione interna non sono più in grado di controbilanciare i costi insiti nel loro sviluppo. È lecito attendersi come la casa automobilistica tedesca possa sospendere ogni tipo di investimento sulla tecnologia impiegata per oltre cento anni.
“Il team di sviluppo continuerà a migliorare i propulsori esistenti per incrementarne l’efficienza e stare al passo con le norme sulle emissioni veicolari sempre più stringenti. Dal nostro canto crediamo che non appena la compagnia riterrà scarsamente profittevole i modelli con motore termico ne cesserà rapidamente la commercializzazione”.
“Tecnicamente è una sfida enorme che allo stesso tempo porta benefici minimi all’ambiente. Questo piazza restrizioni estreme sui motori a combustione interna.” Duesmann lascia intendere come all’atto pratico le differenze in termini di emissioni tra vetture Euro 6 ed Euro 7 siano talmente piccole da non poter garantire un aumento di sostenibilità ambientale tangibile.
Per il momento Audi non ha ancora fornito tempistiche per la dismissione dei modelli tradizionali, è molto probabile che l’andamento del mercato ne decreterà il “pensionamento”.
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