Nuovo allarme in vista delle prossime decisive giornate per il negoziato tra Roma e Bruxelles per l’emergenza Alitalia.
I sindacati bocciano l’accordo su un nuovo vettore di trasporto aereo senza logo, con una flotta dimezzata e conseguente taglio del personale.
Per questo motivo Cgil-Cisl-Uil hanno indetto una manifestazione in data 14 aprile sull’emergenza non solo di Alitalia, ma di tutto il trasporto aereo nazionale.
“Una compagnia aerea anonima, di dimensioni regionali con un piano industriale con modesti obiettivi, imposto dalla direzione generale concorrenza della Commissione europea, riporterebbe l’Italia indietro di 75 anni e cioè a non avere, entro i prossimi due anni, una compagnia aerea nazionale. Gli spostamenti degli italiani sarebbero pertanto condizionati dalle scelte commerciali e di interesse delle compagnie europee”. Questa la denuncia dei segretari generali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil-trasporti Stefano Malorgio, Salvatore Pellecchia e Claudio Tarlazzi.
“Qualora le anticipazioni fossero confermate, il lavoro dei precedenti governi sarebbe cancellato con un colpo di spugna e l’Italia perderebbe definitivamente le quote di mercato di trasporto aereo, difese fino a oggi coi denti dalle lavoratrici e dai lavoratori di una compagnia, Alitalia, in amministrazione straordinaria da circa quattro anni. Inoltre ci troveremmo, di fatto, di fronte a un trattamento discriminatorio dell’Unione europea nei confronti dell’Italia. Le compagnie di bandiera tedesca e francese, a fronte di significativi aiuti economici da parte dello Stato hanno richiesto un sacrificio modesto, se rapportato a quanto richiesto ad Alitalia che ha ricevuto 1,4 miliardi di euro. Chiedere la partenza di una nuova compagnia senza nome, senza logo e senza aerei e personale e slot sufficienti a competere in un mercato agguerrito come quello del trasporto aereo italiano e globale è come chiedere a un campione di scherma di andare alle Olimpiadi con le mani legate dietro la schiena”.
No secco quindi a “discriminazioni e asimmetrie” di trattamento in Europa e totale respinta “di pretese della Direzione della concorrenza“.
Si parla di un decollo con meno di 50 aerei. “Per non sprecare i 3 miliardi a disposizione della nuova Alitalia, occorre un piano industriale adeguato al mercato in cui deve competere, per cui una compagnia bonsai sarebbe messa al tappeto ancora prima di iniziare la gara. Sono necessari almeno 100 aeromobili e un piano industriale che rafforzi il cargo, visto che la domanda con la pandemia è cresciuta molto, e che si posizioni sulle rotte più redditizie del lungo raggio”.
“È da più di un mese che stiamo chiedendo un confronto interministeriale per entrare nel merito della vicenda ed esplorare tutte le possibili soluzioni e fino a oggi tutti stanno facendo orecchie da mercante”, ricordano i sindacati.
La crisi dovuta alla pandemia sta avendo conseguenze drammatiche sulle compagnie aeree nazionali Air Italy, Norwegian, Ernest, Blue Panorama. Migliaia di posti di lavoro sono a rischio. Per lanciare un nuovo s.o.s l’appuntamento è fissato per mercoledì prossimo al Mise.
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