Facendo seguito alla pubblicazione del comunicato della presidenza algerina sul presunto “bombardamento” dei due camion, di cui le autorità algerine hanno adottato “disposizioni necessarie” per indagare sull’accaduto, al fine di “comprenderne le dinamiche”.
Il comunicato non ha specificato il luogo esatto dell’incidente, citando solo che è accaduto tra Ouargla e Nouakchott, la distanza tra le due città algerina Ouargla e Nouakchott la capitale di Mauritania è più di mille chilometri, mentre il sito Mena défence cita la zona Bir Lahlou, territorio marocchino messo a disposizione delle Nazioni Unite nell’ambito dell’accordo del cessate il fuoco.
A seguito della diffusione delle prime notizie, l’esercito della Mauritania ha riferito che l’attacco non è stato condotto in territorio mauritano.
Dal Regno del Marocco, invece, non sono ancora giunte dichiarazioni ufficiali. Tuttavia, è un caso inventato già smentito anche dalle autorità di Nouakchott. I marocchini non hanno mai colpito, e mai colpiranno, cittadini algerini, nonostante le circostanze attuali e le provocazioni del presidente Taboune.
Secondo la fonte di TV al-Arabiya, i camion algerini avrebbero attraversato un campo minato nella zona cuscinetto mentre trasportavano attrezzature militari dirette ai miliziani Polisario, sostenuti proprio dall’Algeria.
Se si trattasse della zona tampone Bir Lahlou, la tesi algerina va confutata con i seguenti argomenti:
La strada non asfaltata utilizzata dagli autotrasportatori algerini si trova in una zona geografica che rientra nella zona cuscinetto vietata per la circolazione delle Nazioni Unite. Ci si chiede che cosa ci stia a fare un’attività commerciale (secondo la versione d’Algeri) in questa zona soggetta al diritto internazionale?
È lecito chiedersi in che modo l’Algeria procederà ad un’inchiesta, sapendo che il luogo dell’incidente è di competenza dell’ONU e della sua responsabilità diretta, essendo, di conseguenza l’unica abilitata a condurre le indagini necessarie e determinare i retroscena del caso.
Il fatto che il comunicato della presidenza algerina annunci l’apertura di un’inchiesta dimostra che Algeri si permette di prendere azioni nella suddetta zona cuscinetto, in violazione della normativa internazionale in vigore.
L’amatorialità di Algeri e la fragilità della sua narrazione sono evidenti dalle prime informazioni riguardanti il caso, le quali inizialmente facevano riferimento a un incidente avvenuto in Mauritania.
Il comunicato dell’esercito mauritano che confutava le accuse in questione avrebbe peggiorato i guai d’Algeri.
di Belkassem Yassine
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