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Aias Cortoghiana la storia di Bruno, le dichiarazioni di Irene Testa dopo l’intervista del fratello

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Dopo la denuncia della Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Irene Testa, riguardo la vicenda del sedicenne Bruno in cura presso l’AIAS di Cortoghiana a causa di una malattia, il fratello di Bruno ha rilasciato un’intervista dove spiega la situazione.

La garante Irene Testa, dopo aver letto l’intervista ha voluto controbattere attraverso un comunicato stampa dove spiega il suo punto di vista inerente alla vicenda.

“Leggo la dichiarazione del fratello di Bruno. – Dice Testa – A dire il vero ieri ci ho parlato per telefono e manterrò riservata come è giusto che sia la conversazione. Comprendo le famiglie dei malati e le rispetto, ma questo non significa che non si possano esplorare alternative, che non si possa avere la libertà di mettere in discussione un trattamento di contenzione. Per quanto riguarda la struttura ho specificato fin da subito che non era questo il problema. 

Le mie sensazioni sul centro AIAS qualora vi fossero me le sono tenute per me e certo alcune domande me le sono poste.  So di aver fatto il mio dovere e di aver agito nell’interesse di una persona che non può decidere per se stessa e ho posto un quesito che intendo continuare a sostenere. Questo trattamento è l’unico possibile? Ci sono altri casi “Bruno” in Italia? E se sì, in che modo vengono trattati? Esiste una normativa nazionale che indica dei protocolli terapeutici? Il casco può essere considerato un ausilio terapeutico? Occorre forse cambiare la normativa nazionale per consentire l’inserimento di tale patologia tra le malattie rare che necessitano di assistenza continua?

Credo che sarebbe utile se si esprimessero a riguardo professionisti o centri con casi analoghi a quello di Bruno a Cortoghiana. Dall’intervista  al fratello di Bruno leggo che si auspica che siano spenti i riflettori. Io al contrario, che non ho mai inteso coinvolgere la famiglia in una visibilità evidentemente non desiderata, penso sia giusto parlarne, per Bruno e per tutti gli altri Bruno.”

Fonte: Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Irene Testa

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