Politica nazionale e estera

Afghanistan, attentato in una scuola uccide 40 ragazze

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Come riporta Reuters, in Afghanistan la minoranza sciita hazara è vittima di un attentato in cui a pagare sono ragazze giovanissime: almeno 40 vite spezzate all’uscita da una scuola secondaria. La bomba è esplosa nel momento in cui lasciavano le aule.

L’attivista Wazhma Frogh denuncia i terroristi su Twitter: “I nostri bambini non meritano tutto questo. Nessun bambino lo merita, questo è terrorismo internazionale“.

Lo scorso ottobre, in un’altra scuola, tra la minoranza hazara ci furono 24 morti e 57 feriti. Un anno fa, nello stesso quartiere, ma in un ospedale di maternità, morirono 16 persone.

L’attacco non é stato rivendicato, anche se tutto lascia pensare ai jihadisti dello Stato Islamico che considerano gli hazara “apostati”. I talebani hanno preso le distanze accusando “circoli sinistri che, per conto dello Stato Islamico, operano sotto le ali e la copertura dei servizi di intelligence dell’amministrazione di Kabul“.

Il presidente afghano Ashraf Ghani, invece, accusa gli stessi talebani di aver “dimostrato ancora una volta che non solo non sono disposti a porre fine alla crisi attuale con mezzi pacifici, ma complicano la situazione per sabotare le opportunità di pace“. Il presidente parla di “crimine contro l’umanità e i principi islamici, anche durante il Ramadan attaccano senza pietà i luoghi pubblici e le scuole femminili”. Visto l’accaduto, l’ordine alle forze di sicurezza è di reagire con la forza.

I livelli di violenza nel Paese sono in aumento: nell’ultima settimana, dopo la scadenza concordata tra talebani e USA nel febbraio dello scorso anno a Doha perché le truppe statunitensi lasciassero l’Afghanistan.

Biden, invece, ha rinviato la data del ritiro fino al prossimo 11 settembre.

A Kabul, nelle ultime 24 ore, sarebbero morti almeno 250 talebani mentre 106 sarebbero rimasti feriti nei combattimenti con le truppe afghane. I colloqui per la pace nel Paese sono ormai in stallo.

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