È morta Lina Wertmüller, una delle più grandi registe italiane, all’età di 93 anni. Dopo esser stata l’aiuto regista di Federico Fellini nel capolavoro «La Dolce Vita», aveva intrapreso la carriera da regista esordendo con i “Basilischi” nel 1963; da quel momento incominciò un percorso costellato da una serie di successi memorabili, anche nella storia del costume italiano, culminati con la prima nomination all’Oscar per una regista donna nel 1977 per «Pasqualino Settebellezze».
Oltre al cinema, suo primo amore, la Wertmüller si dedicò anche al teatro. Nel 1986 debutta nel teatro lirico con la regia della Carmen di Georges Bizet, che inaugura la stagione lirica 1986-87 del Teatro di San Carlo di Napoli, mentre nel 1997 debutta in un teatro fuori dallo stivale, dirigendo la Bohème all’Opera di Atene.
Nella sua formidabile carriera, il grande pubblico la ricorda certamente per Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto, interpretato da Mariangela Melato e Giancarlo Giannini che, di lei disse:”Wertmüller regista, psicologa: sa far recitare anche le pietre”. Celebre rimase anche la collaborazione con Paolo Villaggio in “Io speriamo che me la cavo”, del quale Massimo Bertarelli disse “Questo film lo si può volentieri collocare tra i migliori di Lina Wertmuller per sentimenti e freschezza di espressione. Non è mai facile dirigere e far recitare i bambini con naturalezza…”.
Con la morte della Wertmüller se ne va un altro pezzo del cinema italiano, quello capace di spaziare sulla vita a 360°, di esaltare le caratteristiche di ogni attore tanto da non distinguere più il personaggio della finzione dalla persona.
Addio Maestra!
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