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A Portoscuso, l’arte del bonsai nella collezione privata di Pierpaolo Sedda

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La passione del bonsai è approdata a Portoscuso grazie a Pierpaolo Sedda che dal 75 ha dato impulso ad un autentico angolo verde con l’esposizione e la cura delle sue piante. Il suo interesse non è soltanto quello di diffondere quest’arte, ma anche quella di far conoscere la cultura orientale: tradizione che affonda le sue radici da oltre mille anni di storia. Ma l’impatto con il mondo bonsai di Pierpaolo avviene nel ’75 nei suoi viaggi a Londra e  Amsterdam; qui ha acquisito da maestri affermati, le tecniche di questa tradizione.

Non si conosce con esattezza quando il bonsai sia stato riconosciuto come forma d’arte, pare che agli esordi fosse coltivato proprio in Cina con il nome di pun-sai. In occidente il bonsai ha perso il suo significato mistico-religioso, ma offre l’occasione del riavvicinamento alla natura, stimolo ad una meditativa e silenziosa sintonia con il mondo vegetale come insegnamento ad amarla e aver stima per il creato. In Giappone bonsai, natura e Dio sono intimamente collegati perché si rifà alla filosofia Zen: la spiritualità di questa attività esprime, con l’intervento dell’uomo, la forza della natura per custodirla in piccole piante; praticamente il bonsai per gli orientali è un esercizio spirituale quale simbolismo vivente dell’anima della persona che lo ha curato.

 

Gli studiosi precisano che è difficile risalire alla storia di queste piccole piante; ci sono solamente alcuni documenti tramandati come pure la tradizione orale, pitture e frammenti scritti che risalgono a centinaia di anni fa. La tradizione cinese ci tramanda notizie del periodo Han del 206 a.C. – 220 d.C. che narra di un uomo dotato del potere di rendere piccole le piante, ed ancora  notizie durante la dinastia Tang (608-906 d.C.) dove Bambù e Pini venivano coltivati in vaso. Se in Italia, il primo ad importare il bonsai fu Luigi Crespi nel ’79, possiamo dire che a Portoscuso è Pierpaolo Sedda che ha dato vita alla coltivazione del bonsai grazie alle visite effettuate in oriente, in particolare in India nel Palazzo del Maharaja , principe dell’ India, imparando le tecniche di coltivazione, la raccolta degli arbusti in natura, le potature stagionali e l’esecuzione dell’estetica del bonsai.

Dal 1979 al 1981 il soggiorno di Pierpaolo Sedda si prolunga in India perché rapito dall’interesse della cultura indiana ma, ma il suo studio lo porta in Thailandia e in Indonesia e, anche in questi paesi, apprende le tecniche locali. Tornato a Portoscuso la sua passione lo porta a creare veri capolavori dell’arte bonsai fino ad allestire nella Torre spagnola mostre di grande interesse richiamando un folto numero di pubblico. Oggi Pierpaolo Sedda cura con l’amico Fabio piccoli arbusti della macchia mediterranea in particolare i ginepri fenicio e oxycedrus. Chi incontra Pierpaolo per le vie del paese sa bene che la sua disponibilità è sempre pronta per un consiglio.

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