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FASE 2 IN SARDEGNA: L’ORDINANZA REGIONALE DELLA DISCORDIA

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Il Presidente Christian Solinas durante la conferenza stampa di ieri sera ha illustrato la nuova ordinanza sul contrasto e la prevenzione al Covid 19. Venti pagine (leggile qui) in cui si spiega cosa cambierà dal 4 maggio e che brevemente è utile riepilogare. Potranno riprendere le attività: l’edilizia pubblica e privata, e laSOLINAS cantieristica nautica, saranno riaperti i parchi, le ville e giardini e non dovrà osservare il limite dei 200 metri chi si dedica all’attività motoria all’aperto. Gli atleti potranno allenarsi nei centri sportivi e potranno riaprire tutte le attività di addestramento di cavalli e cani. Anche la pesca sportiva potrà riprendere insieme ai manutentori dei mezzi da diporto. Le seconde case potranno essere fruibili per i nuclei familiari ma solo per essere manutenzionate e nel frattempo potranno essere curati gli orti, i frutteti e i giardini. Le agenzie immobiliari e le finanziarie potranno risollevare le saracinesche insieme agli esercizi commerciali, i ristoranti e i bar potranno vendere cibi d’asporto senza che siano consumati all’interno dei locali o nelle adiacenze per evitare assembramenti, Infine ci si potrà dedicare alla raccolta dei funghi, del foraggio e della legna oltre che a poter tosare le pecore. Tutto dovrà, comunque, svolgersi nell’osservanza delle regole di distanziamento e d’igienizzazione così come illustrate nell’ordinanza.

Tra le novità illustrate anche la ripresa delle funzioni religiose, con un protocollo di regole che i Vescovi dovranno stabilire nelle loro Diocesi. Questo punto, però, trova in disaccordo la Conferenza Episcopale della Sardegna e per bocca del mons. Antonello Mura, afferma “I Vescovi sardi si riservano di leggere e valutare il testo dell’ordinanza regionale che verrà firmata, tenendo conto che non sono stati consultati precedentemente e che decisioni di questo tipo – precisa mons. Mura – competono unicamente all’Autorità ecclesiastica”.

Ma anche l’Anci Sardegna non è perfettamente concorde con l’ordinanza Regionale e ha manifestarlo è proprio il Presidente Emiliano Deiana che nel comunicato alla stampa scrive “Purtroppo, e non per responsabilità dei sindaci sardi, siamo costretti a fare le nostre annotazioni a posteriori non essendo stati consultati preliminarmente all’adozione dell’Ordinanza da parte della Regione.” Per tranquillizzare, comunque, nel suo profilo social rimarca che “Nel mentre Regione e Governo si sfidano, tutte le sindache e tutti i sindaci – e non sono pochi – che ho sentito stamattina, (3 maggio ndr) di tutte le colorazioni e appartenenze politiche, stanno lavorando a una soluzione possibile per consentire alle attività economiche di ripartire dal giorno 11 maggio. Con quali strumenti lo vedremo. Per ora  – chiude il sindaco – restano aperte un po’ di questioni su: prerogative ex articoli 3 e 4 dello Statuto di autonomia, potere ordinatorio dei sindaci ex articolo 3 c. 2 del DL 19/2020 e la questione del parametro R(t) per via del bassissimo livello di tamponi effettuato a livello comunale.” Anche dal Governo arrivano i primi contraccolpi e il Ministro Francesco Boccia manda il segnale a Solinas invitandolo a modificare alcuni passaggi, pena la bocciatura dell’atto. Una vera e propria battaglia politica che lascia ai margini il problema principale che è l’isolamento del virus e la ripresa economica e a pagarne le conseguenze saranno i cittadini.   

Insomma in poche pagine di ordinanza lo sconforto del Governo, degli amministratori locali e della chiesa è evidente, palpabile e se da una parte il Governatore avverte che le decisioni vanno prese con cautela perché il virus è ancora presente nella popolazione, dall’altra i Sindaci e i Vescovi Sardi si sentono investiti di una responsabilità che, probabilmente, non è di loro competenza proprio come specifica l’Anci. Insomma a caduta saranno proprio questi ultimi a doversi assumere il compito di imporre, ai propri cittadini, regole precise, proprio come nel gioco del cerino acceso qualcuno si brucerà. Intanto da domani ognuno di noi dovrà vivere nell’incertezza e nella paura di non sapere come comportarsi, perché districarsi in questo groviglio di Leggi e di passaggio di responsabilità sarà difficile, se non impossibile. Ma poi le forze dell’ordine seguiranno le indicazioni del Presidente del Consiglio, del Presidente della Regione o del Sindaco? Sarà il primo multato a scoprirlo.

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